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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2011 alle ore 06:41.

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ROMA.
Maggiore flessibilità e controllo economico del territorio. Su queste direttrici il comando generale della Guardia di Finanza ha rimodulato – con la direttiva inviata ieri ai comandi regionali – le linee strategiche nella lotta all'evasione per i prossimi tre mesi, anticipando di fatto quelle che saranno le modalità d'azione per il 2012 nella caccia agli evasori.
I dati del primo semestre di quest'anno, con l'emersione di 12 miliardi di maggiore imponibile sottratto a tassazione e il recupero di oltre 2 miliardi di Iva evasa, nonché l'analisi degli ultimi cinque anni di contrasto all'evasione, hanno spinto il Comando generale a puntare ulteriormente sulla qualità dell'attività ispettiva delle Fiamme gialle. E questo è possibile, come spiega Bruno Buratti, capo del III reparto operazioni del Comando generale, anche lasciando una maggiore libertà di azione ai reparti che operano sul campo: «Questi potranno scegliere, in relazione all'attività di intelligence svolta o all'analisi di rischio elaborata sul controllo economico del territorio, se attivare verifiche – certamente più complesse e articolate – o controlli con effetti più immediati e diretti». In sostanza, aggiunge Buratti, «il metodo è importante purché sia coerente con il risultato da raggiungere».
Una flessibilità di azione avallata anche da via XX settembre che nella direttiva per l'azione amministrativa e la gestione per il 2011, ha fissato per quest'anno l'obiettivo a poco più di 103mila verifiche, di cui almeno 70mila dovranno essere controlli. Cui si aggiungono 750mila controlli su ricevute e scontrini. Al di là dei numeri, che restano l'obiettivo da centrare, spiega ancora Buratti, «puntare sulla qualità vuol dire soprattutto rendere più stringente il raccordo fra le verifiche effettuate e le successive fasi di accertamento e riscossione delle somme sottratte all'Erario».
Tre gli indicatori che sono alla base dell'analisi condotta dal Comando generale sugli ultimi cinque anni di lotta all'evasione: il 93% dei rilievi formulati dai reparti hanno dato luogo ad accertamenti dell'agenzia delle Entrate; l'aumento costante della percentuale di adesione dei contribuenti ai verbali di constatazione che ha fatto registrare basi imponibili per 231 milioni di euro nel 2008, oltre 271 milioni nel 2009 e 1,9 miliardi nel 2010; i sequestri operati ai fini della confisca per equivalente che nel periodo gennaio 2008-maggio 2011 sono stati pari a 1,2 miliardi di euro.
Alla luce della rimodulazione strategica indicata dal Comando generale i reparti si dovranno, dunque, concentrare sui filoni investigativi più articolati e complessi nonché sui fenomeni evasivi più gravi e complessi. Dove al primo posto – spiega ancora Buratti – spiccano frodi, operazioni elusive e stabili organizzazioni.
Ma non solo. Sui casi più complessi il Comando generale rilancia il gioco di squadra con l'Agenzia. La direttiva diramata ieri ricorda, infatti, ai reparti che in presenza di rilievi di particolare complessità e quelli antielusivi di maggior consistenza (dove peraltro possono essere coinvolti diversi contesti regionali o soggetti esteri) il coordinamento sarà effettuato coinvolgendo la direzione accertamento delle Entrate.
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I numeri
Nel primo semestre 2011 la Gdf ha fatto emergere 12 miliardi di maggiore imponibile Irpef/Ires
È la percentuale dei rilievi formulati dai reparti recepiti in atti di accertamento dell'agenzia delle Entrate
Sono il numero di verifiche fissate come obiettivo 2011 dalla direttiva generale del ministro dell'Economia

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