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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2011 alle ore 06:42.

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ROMA
Oltre alla lista c'è di più. Mentre il giudice di Pinerolo chiede la distruzione della lista Falciani, il capo del III reparto operazioni del Comando generale della Guardia di finanza, Bruno Buratti, fa parlare i dati dei riscontri effettuati su 3mila potenziali evasori italiani riportati nell'elenco.
Generale, tutto il lavoro svolto finora rischia di andare in fumo?
Assolutamente no. Per quanto mi risulta, è un decreto di archiviazione del Gip presso il tribunale di Pinerolo, emesso su conforme richiesta del pubblico ministero. Non entro nel merito del provvedimento, ma i suoi effetti riguardano solo il caso specifico e non le numerose posizioni aperte da oltre 150 uffici giudiziari italiani sul territorio nazionale, a suo tempo attivati dalla Procura della Repubblica di Torino, che ha acquisito la "lista Falciani" con rogatoria internazionale dalla procura di Nizza.
Basta a salvare la lista dal macero?
Parallelamente e su un piano autonomo, la Guardia di finanza ha acquisito la lista dall'amministrazione fiscale francese mediante i canali della cooperazione amministrativa internazionale. Non solo. Sul piano più strettamente operativo, utilizzando legittimamente i dati acquisiti abbiamo già concluso gli accertamenti nei confronti di circa 2.700 soggetti.
Che peso hanno i dati della "Falciani"?
Le informazioni contenute nella lista riguardano le disponibilità finanziarie di cittadini italiani in Svizzera che, dalla nostra attività, sono risultate in tutto o in parte non dichiarate in Italia. Sono lontani i tempi delle restrizioni valutarie, per cui oggi – in attuazione di uno dei pilastri fondamentali dell'Unione europea – c'è libera circolazione dei capitali.
Trasparenza vuol dire legalità?
Occorre utilizzare canali ufficiali e dichiararsi al fisco. Chi non ha nulla da nascondere non vede in queste regole alcun limite al proprio agire nel mondo globalizzato. Piuttosto, perché si dovrebbero trasferire somme all'estero, senza dichiararle e sostenendo costi di gestione più elevati rispetto a quelli che applica il sistema finanziario del nostro Paese, che è tra i più evoluti al mondo e consente di effettuare tecnicamente qualsiasi tipo di investimento?
Ma allora sono tutti evasori i soggetti della Falciani?
I dati della lista sono stati utilizzati come qualificato input informativo che, integrato con le attività investigative svolte dai nostri reparti, hanno condotto alle relative contestazioni. Durante i controlli è stato sempre effettuato il contraddittorio con i contribuenti ispezionati per consentire a questi ultimi di dimostrare, con idonei mezzi di prova, che le somme detenute in Svizzera erano state già tassate o non erano rilevanti ai fini della determinazione del reddito. Il tutto nel pieno rispetto dello Statuto del contribuente.
Dopo Pienerolo come procederà la vostra attività?
Proseguiremo le verifiche e le indagini di polizia giudiziaria delegate dalle 150 Procure della Repubblica interessate. Le nostre migliori risorse operative sono concentrate sulla lotta ai fenomeni più gravi e pericolosi, tra cui rientrano l'evasione fiscale internazionale e il trasferimento occulto di capitali all'estero, che possono essere espressivi anche di fenomeni di riciclaggio o di reinvestimento di proventi di origine criminale. Occorre una lettura attenta e trasversale dei dati acquisiti sui flussi finanziari per non correre il rischio, ad esempio, di dare la "patente" di evasore fiscale a chi, in realtà, ad esempio si muove nei mercati per riciclare denaro della criminalità organizzata.
M.Mo.
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