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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2011 alle ore 09:03.

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Agenzia delle Entrate ed Equitalia sono prontea far partire l'operazione per il recupero delle rate inevase del condono 2002. Ma anche a lanciare il nuovo redditometro che il 25 ottobresarà presentato agli ordini e alle associazioni di categoria invista di una sperimentazione che dovrebbe chiudersi entro fine anno.

I furbi del condono 2002.

La ricognizione dei "doppi furbi", la pattuglia nutrita dei contribuenti che prima hanno evaso le tassee poi hanno sfruttato gli effetti del perdono versando solo la prima rata, per la quale il decreto legge 138/2011 fissava come scadenza il 17ottobre,èdi fatto conclusa. Del resto, la mappa era già nota all'amministrazione finanziaria che ha dovuto solo aggiornarla. Le lettere di richiamo, ha annunciato ieri a Torino a margine del Congresso nazionale del notariato, il direttore delleEntrat, Attilio Befera,partiranno presto. Per farlo «servonosolo i tempi tecnici».

Il vero problema sarà scovare patrimoni capienti perf ar saldare il conto a chi ha usufruito della sanatoriaapprovata dieci anni fa.Come lo stesso Befera ha rivelato qualche settimana fa, in effetti, su 4 miliardi di euro, almeno 2,5 possono già ritenersi persi, a causa del fallimento/irreperibilità dei destinatari dei provvedimenti.

Il nuovo redditometro.

Per quanto riguarda il nuovo redditometro, è arrivata la convocazione per la presentazione alle categorie, che avverrà il 25 ottobre. Dopo la sperimentazione, i dati del nuovo redditometro saranno intrecciati con i risultati degli studi di settore, anche per vedere se le due modalità di ricostruzione sintetica (una del reddito e l'altra di ricavi e compensi) portano a risultati omogenei. Nella presentazione del 25, sarà illustrato un prototipo del modello attraverso cui sono attribuiti i valori reddituali corrispondenti agli elementi indicativi di capacità contributiva. Si tratterà di capire, quindi, come circa un centinaio di spese che costituiscono il paniere del nuovo redditometro saranno prese in considerazione e porteranno al risultato di un reddito verosimilmente attribuibile al contribuente. Intanto, però, rispetto a quello presentato l'anno scorso alle categorie sia pure per sommi capi, la versione rinnovata del redditometro presenterà una fondamentale caratteristica: quella dievitare quanto più possibile di colpire situazioni in realtà da non sottoporre a controllo. Una versione che negli ambienti dell'amministrazione è ritenuta più in grado di tutelare i contribuenti rispetto a possibili errori.

Caute le categorie. «Non siamocontrari al redditometro come strumento di accertamento degli evasori totali-spiega Claudio Carpentieri, responsabile politiche fiscali della Cna. Temiamo però che questo strumento possa sovrapporsi alle risultanze degli studidi settore e in qualche modo superarle. Vigileremo, ora,nellafasedisperimentazione, perchè questo rischio nonsi concretizzi». PerAndreaTrevisani,direttore Politiche fiscali di Confartigianato, «si è creata attorno al nuovo redditometro una grande aspettativa sia da parte dei contribuenti, sia da parte dell'amministrazione che, direi, anche su impulso del decisore politico, ha dato un'accelerata all'uso del vecchio strumento prima di passare al nuovo. In attesa di vedere concretamente come funzionerà il nuovo strumento – conclude – bisogna ricordare che rimane un sistema di determinazione induttiva del reddito, una stima, che, per quanto fondata, necessita di un vero contraddittorio, peradattare il risultato al caso concreto, evitando gli errori già commessi sugli studi di settore».

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