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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2011 alle ore 06:38.

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Il ritorno dalle ferie è stato concitato negli atenei italiani. La Manovra di Ferragosto è intervenuta sulla disciplina dei tirocini formativi causando un vero e proprio "caos" negli uffici stage delle università. Massimo 6 mesi di permanenza nella stessa azienda per studenti, neolaureati o neodiplomati; avvio degli stage entro 12 mesi dal titolo; stop ai progetti formativi dopo master o dottorati di ricerca: sono questi i principali cambiamenti della nuova normativa. Ma in pochi mesi sono venuti al pettine altri nodi, molti di questi sono stati sciolti dalla circolare 24 del 12 settembre.
Per esempio il timore degli atenei di un effetto retroattivo della norma, che ora è escluso: «Chi ha siglato il progetto formativo prima del 13 agosto, anche se la durata è superiore a sei mesi, può concluderlo», chiarisce Viola Buonumori, referente dell'ufficio stage dell'Università per stranieri di Perugia. Per Barbara Rosina, direttore del Cosp (Centro orientamento allo studio e alle professioni) della Statale di Milano resta ancora da risolvere la situazione degli studenti che intendono fare uno stage che si protragga anche dopo la laurea: «il tirocinio è curriculare o formativo?»
Infatti sono proprio queste le due principali categorie individuate dalla Manovra di Ferragosto, in altre parole tirocini che si effettuano durante o dopo il corso di studi. La circolare 24 salva anche gli stage dei tesisti, citandoli esplicitamente e chiarendo che vanno assimilati ai tirocini curriculari, purché siano «inclusi nei piani di studio delle università». Un problema da risolvere, quest'ultimo, per l'Università di Bologna che per tutelare i propri studenti ha deciso di bloccare temporaneamente gli stage dei laureandi: «Bisognerà intervenire sui regolamenti dei singoli corsi di studio» spiega Lucia Gunella, responsabile del settore orientamento e placement. Non un eccesso di zelo da parte dell'ateneo felsineo, bensì il timore che a causa di un cavillo gli studenti possano risultare all'improvviso scoperti dall'assicurazione che li protegge sul posto di lavoro.
Un altro punto caldo è quello del blocco totale degli stage post-master e post-dottorato. Per la Luiss, come spiega la responsabile del placement Lia Di Giovanni, questo comporterà la riscrittura dei programmi di alcuni master: «Corsi che non prevedevano stage curriculari, ma solo formativi. Ora questo non è più possibile e sarà necessario ripensare questi percorsi per renderli più appetibili». D'altra parte, come suggerisce Federico Masini, prorettore alle politiche per la didattica della Sapienza di Roma, «trasformare il tirocinio in obbligatorio per i master è una precondizione, ma senza eccedere, per evitare che questi percorsi di studio si trasformino in esperienze lavorative mascherate».
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