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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 08:07.

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Si aprono i giochi sul futuro assetto della galassia Fininvest. Il fondatore e proprietario Silvio Berlusconi potrà decidere a chi lasciare in eredità fino al 40% del suo impero. Un pacchetto pesante, in grado di ridisegnare completamente i poteri e il controllo. La nuova normativa sull'eredità, allegata al «Dl Sviluppo», avrebbe un impatto significativo sulla struttura azionaria holding del Biscione: un domani il presidente del consiglio avrà la facoltà di mutare pesi ed equilibri della holding, oggi divisi in parti uguali. Se finora è stato il criterio della bilancia a ispirare l'impalcatura societaria, ora si apre uno scenario inedito dove il premier sarà libero di affidare lo scettro a un erede in particolare, scardinando la parità che ora vige.

Attualmente Fininvest è saldamente in mano al fondatore: la maggioranza del 63% è di proprietà delle Holding Italiana Prima, Seconda e Ottava, tutte intestate a Berlusconi. Il rimanente 37% della Fininvest è suddiviso equamente tra i suoi cinque figli (con un 7% circa, diretto e indiretto, ciascuno), che però non condividono la stessa madre. La primogenita Marina e PierSilvio sono nati dal matrimonio con Carla Dall'Oglio; da Veronica Lario, da cui si è separato di recente, sono nati i tre figli più giovani Barbara, Eleonora e Luigi. E se Marina e Piersilvio, che sono ormai quarantenni, hanno già in mano le leve del comando (Marina è presidente di Fininvest e Mondadori; Piersilvio è vice-presidente con deleghe in Mediaset) e del capitale (entrambi hanno una holding cui fa capo il 7% di Fininvest), ai figli di secondo letto, venticinquenni, è stato aperto il capitale solo di recente (con l'intestazione di una holding che detiene complessivamente il 21% di Fininvest). Con la normativa attuale di quel 60% Berlusconi potrebbe destinare il 20% a chi vuole; la fetta più grossa, il 40%, spetterebbe per legittima ai figli in parti uguali: quindi un 8% ciascuno che li porterebbe a detenere un 15% circa di Fininvest.

Con la nuova legge la quota a discrezione raddoppia: fatto salvo il diritto sul 20% originario (e rimasto immutato), se ne aggiunge un altro 20%. Il 40% di legittima viene infatti dimezzato: così facendo, l'assegnazione di questa quota sarebbe in grado di modificare il controllo di Fininvest perché metterebbe in minoranza una parte della famiglia. Ipotizzando che vogliano essere favoriti dei figli rispetto ad altri, il tandem Marina-Piersilvio potrebbe, per esempio, arrivare a possedere una maggioranza del 55%; oppure potrebbero essere i tre fratelli Barbare-Eleonora-Luigi a farla da padrone con il 61 per cento. (S.Fi.)

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