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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2011 alle ore 08:18.

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L'Irpef in più si recuperaL'Irpef in più si recupera

Sono due le strade per recuperare la maggiore Irpef eventualmente pagata prima del varo del decreto che ha ridotto del 17% (dal 99% all'82%) l'importo dovuto con l'acconto di fine novembre: in una delle prossime buste paga, da parte dei dipendenti o pensionati che si sono avvalsi dell'assistenza fiscale; oppure mettendo in compensazione gli importi versati in eccesso con il modello F24 entro il 30 novembre.

Il ricalcolo
In poche ore, la notizia del provvedimento che ha ridotto l'acconto Irpef ha portato molti contribuenti a chiedere ai propri consulenti di rifare i calcoli. Resta fermo che non è vietato versare l'anticipo Irpef nella misura del 99%, cosa che consentirà di versare importi più bassi in sede di saldo Irpef 2011 (entro il 16 giugno 2012, che slitta a lunedì 18 giugno, o dal 19 giugno al 18 luglio 2012 con lo 0,4% in più). Peraltro, per i contribuenti Irpef, dipendenti e pensionati, che hanno presentato il modello 730/2011 e che si avvalgono del sostituto d'imposta, sarà quest'ultimo che dovrà fare i calcoli o restituire il maggiore acconto già trattenuto, se hanno già operato la trattenuta per il secondo o unico acconto Irpef per il 2011. Il Dpcm che ha disposto il rinvio stabilisce infatti che se il sostituto d'imposta ha già operato la trattenuta, applicando la vecchia misura del 99%, dovrà restituire le maggiori somme con la retribuzione o la pensione di dicembre. Se il sostituto d'imposta non farà in tempo, dovrà comunque restituire le maggiori somme nel mese successivo, cioè a gennaio 2012.

L'esempio
I contribuenti che hanno presentato i redditi 2010 con Unico 2011 persone fisiche, se non hanno ancora versato l'acconto Irpef, devono invece rideterminare l'importo dovuto. Si può fare l'esempio di un contribuente che ha indicato nel modello Unico 2011, al rigo RN33, un debito Irpef per il 2010 pari a 5mila euro. Egli aveva già determinato gli anticipi dell'Irpef per il 2011 nei seguenti importi: 1.980 euro a titolo di prima rata, pari cioè al 39,6% di 5mila euro, che doveva essere versata entro il 6 luglio 2011 o dal 7 luglio al 5 agosto 2011, con lo 0,40% in più; 2.970 euro, a titolo di seconda rata, pari al 59,4% di 5mila euro, da versare entro il 30 novembre (in totale 4.950 euro, cioè il 99% di 5mila euro).

Il contribuente dell'esempio ha già eseguito il versamento della prima rata entro il 6 luglio 2011. Non ha ancora versato la seconda rata di 2.970 euro e intende perciò fruire della riduzione dei 17 punti percentuali. Applica perciò la nuova misura dell'82% al debito Irpef di 5mila euro e ottiene l'importo complessivo di 4.100 euro. Sottrae quanto già versato a titolo di prima rata, per l'importo di 1.980 euro, e ottiene l'importo di 2.120 euro, che corrisponde alla somma da versare a titolo di secondo acconto Irpef. Entro mercoledì 30 novembre verserà perciò 2.120 euro, anziché 2.970 euro, risparmiando, almeno fino al momento del saldo Irpef per il 2011, 850 euro, che è pari al 17% dell'intero debito Irpef del 2010 di 5mila euro.

Chi ha già pagato
I contribuenti che hanno già versato l'acconto nella vecchia misura del 99% avranno diritto a un credito d'imposta in misura pari al maggiore importo versato, che potranno usare in compensazione con i versamenti dei tributi, contributi e premi da fare con il modello F24. Si può fare l'esempio di un contribuente che, avendo un debito Irpef 2010 di 20mila euro, ha già versato nei termini sia la prima rata di 7.920 euro sia la seconda rata di 11.880 euro, in totale 19.800 euro, pari cioè alla vecchia misura del 99% sui 20mila euro di debito.

Se questo contribuente avesse applicato la nuova misura dell'82% sull'intero debito di 20mila euro avrebbe dovuto versare complessivamente 16.400 euro. Ha perciò diritto a un credito d'imposta di 3.400 euro. In questo caso, il contribuente potrà scegliere di: usare in compensazione il credito Irpef di 3.400 euro con i versamenti che dovrà fare con il modello F24 (per il quale deve essere istituito il codice tributo), a partire dal mese di dicembre; non usare in compensazione il credito d'imposta di 3.400 euro, considerato che si tratta di un anticipo che potrà comunque impiegare in sede di saldo Irpef del 2011.

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