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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 08:15.

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Fatture, caccia alle note di accreditoFatture, caccia alle note di accredito

Note di accredito e contratti collegati mandano in tilt lo spesometro. Nella predisposizione dell'elenco clienti e fornitori i contribuenti incontrano difficoltà rilevanti per correlare le note di variazione alle fatture e per individuare i rapporti per i quali occorre cumulare le singole operazioni ai fini della verifica del superamento della soglia di 25mila euro.

Spesometro 2010
Entro il 2 gennaio 2012 (il 31 dicembre, termine originario, cade di sabato) i contribuenti devono comunicare alle Entrate, in via telematica, le operazioni rilevanti ai fini Iva registrate nel corso del 2010, per importi, al netto dell'imposta, non inferiori a 25mila euro. L'elenco è basato sul tracciato record allegato al provvedimento delle Entrate del 16 settembre 2011.

Viene richiesto, qualora il contribuente abbia stipulato più contratti tra loro collegati, di verificare l'eventuale superamento della soglia non già con riguardo alla singola operazione, ma considerando il corrispettivo complessivo di tutti i rapporti. Lo stesso per operazioni che derivano da appalti, somministrazioni o contratti a corrispettivi periodici.

Le società che stanno in questi giorni estraendo dalla propria contabilità i dati necessari per compilare il modello riscontrano clienti e fornitori nei cui confronti sono state registrate più fatture per forniture del 2010, alcune sopra e altre sotto soglia e non è chiaro se vadano o meno ricondotte ad un unico contratto (anche verbale, come ha affermato la circolare 28/E/2011) o comunque a più contratti correlati. Spesso si è in presenza di forniture con ordini distinti e autonomi (senza contratti specifici), che però si basano su listini preconcordati a inizio anno o per le quali a fine esercizio si concedono premi cumulativi per raggiungimento obiettivi. Nei casi di forniture ripetute, un comportamento prudenziale è quello di legare le operazioni di un cliente o fornitore dichiarandole integralmente laddove il fatturato annuo superi la soglia. Questo metodo non dovrebbe essere sanzionato anche laddove il fisco ritenesse non sussistere alcuna correlazione contrattuale e dunque individuasse operazioni singole sotto soglia.

Note credito slegate
Un aspetto fortemente problematico riguarda le note di variazione. La circolare 24/E/2011 richiede di esporre le operazioni dell'anno al netto delle relative note di accredito, tenendo conto anche di quelle emesse o ricevute nell'anno seguente, ma prima dell'invio dell'elenco. Per il 2010, dunque, si dovrebbero "nettare" le operazioni di tutte le variazioni anche se effettuate nel 2011 (secondo la circolare 11 ottobre 2011, è comunque consentito includere queste ultime nella comunicazione del 2011 da inviare il prossimo anno).

Per rispettare alla lettera le istruzioni, sarebbe necessario correlare ogni nota di accredito alla singola fattura originaria, ma il dato non è generalmente disponibile nei sistemi informativi delle aziende. In questi casi si è ipotizzato di evidenziare le fatture (emesse o ricevute) al lordo, riportando separatamente le note dello stesso anno negli appositi campi della comunicazione. Il comportamento, stando alle nota di ottobre, non sarebbe corretto, ma si auspica che l'istruzione sia modificata, perché diversamente le imprese non sarebbero in grado di compilare correttamente l'elenco. Non si comprende perché, quando si comunicano le note dell'anno precedente, sia consentito (norme di compilazione p. 3.4.3) cumulare tutte le note di variazione (indicando solo l'anno di riferimento) e ciò non si possa invece fare nell'anno in corso. Se si effettua la comunicazione usando il criterio dei contratti continuativi o correlati, le cose sono un po' più semplici perché basta una correlazione per anno: per il cliente X si indica in un solo campo il fatturato 2010 al netto di tutte le note credito riferite a tale fatturato annuo. Per le fatture singole, se non verrà autorizzata la compilazione separata, non resterà che dichiarare il fatturato lordo.

TAG: Fisco

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