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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 alle ore 16:05.
Parte con la ricerca del consenso dei lavoratori a una piattaforma unitaria il rinnovo del contratto di lavoro degli alimentaristi, la categoria che per prima ha siglato il rinnovo del contratto della precedente tornata e che in questi tre anni si è dimostrata come la più attiva e la più innovativa nel secondo livello di trattativa. Per il contratto nazionale, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil hanno ufficialmente aperto ieri il percorso assembleare su una proposta complessa che innova molti capitoli, dagli istituti di carattere sindacale al trasferimento, trasferta e distacco all'assistenza sanitaria integrativa.
Partendo dal trattamento economico, le tre organizzazioni sindacali hanno deciso di rinnovare secondo una prassi consolidata negoziale che «ha da sempre l'obiettivo di recuperare il potere di acquisto delle retribuzioni rispetto all'inflazione percepita», spiega il segretario generale della Flai-Cgil, Stefania Crogi. Senza utilizzare indici prestabiliti, i tre sindacati hanno fatto una proiezione di circa il 9,2% rispetto al valore punto per il prossimo triennio, prendendo come riferimento gli ultimi mesi del 2011, in particolare il periodo da giugno a dicembre. Il risultato è stata la richiesta di «un aumento dei minimi tabellari mensili di 174 euro», come si legge nell'ipotesi di piattaforma.
Negli istituti di carattere sindacale Flai, Fai e Uila hanno concordato la necessità di verificare le integrazioni e le modifiche da apportare all'accordo di settore del 1994 sulla costituzione delle Rsu, in modo da renderne più certa l'interpretazione e più uniforme l'applicazione. Per il mercato e i rapporti di lavoro l'obiettivo di questo rinnovo è «attenuare la precarietà del lavoro nell'industria alimentare» e per questo i sindacati chiedono di «aumentare il periodo di validità del diritto di precedenza per le successive assunzioni spettante ai lavoratori a termine e stagionali».
Nel capitolo orario di lavoro, riposi e festività i sindacati precisano che «i riposi compensativi accantonati in "banca ore" possano essere individualmente utilizzati anche per l'osservanza di festività religiose», ma anche che «possano essere previste specifiche flessibilità di orario per i genitori di figli di età fino a 3 anni o che, comunque, debbano accompagnare i figli all'asilo-nido». Per l'assistenza sanitaria integrativa, infine, i tre sindacati hanno indicato il Fasa, il fondo nazionale generale dei lavoratori del settore alimentare, come riferimento e quindi «eventuali fondi e/o polizze in essere a livello aziendale, dovranno, nell'arco della vigenza contrattuale, essere armonizzate alle prestazioni erogate dal Fasa».
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