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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2012 alle ore 20:02.

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Entro il 30 novembre il riassetto organizzativo del cosiddetto «Super Inps» - dopo la soppressione di Inpdap ed Enpals e l'integrazione dei due enti nell'istituto di previdenza (decreto legge 201/2011, in legge 214) - dovrà essere completo. La tabella di marcia per portare a termine il percorso di integrazione è scandita dalla determinazione del presidente Inps Antonio Mastrapasqua del 23 gennaio, pubblicata ieri sul sito Inps.

Il bilancio di chiusura dei due enti soppressi andrà deliberato entro il 31 marzo. Due mesi dopo sarà la volta della predisposizione ai ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia) del primo rapporto quadrimestrale sullo stato di avanzamento del processo di riordino (il secondo dovrà essere pubblicato entro il 30 settembre; il terzo entro il 31 gennaio 2013).

La partita dell'integrazione si giocherà in primo luogo sul trasferimento dei servizi online. L'Inps, spiega la delibera, dovrà premere per l'estensione alla platea degli iscritti Inpdap ed Enpals dei servizi che attuamente ergoga in via telematica.

Quanto al contenzioso, fardello che pesa sulle spalle dell'Istituto, l'Inps dovrà effettuare una valutazione di quello che è legato agli enti soppressi (tipologia di cause, percentuale di soccombenza eccetera). Infine, priorità andrà data allo sviluppo della cultura previdenziale, così come previsto dal decreto legge Monti-Fornero 201/2011.

Il Super Inps dovrà fare in modo che si sviluppi una corretta cultura previdenziale. Non solo: occorrerà fornire ai lavoratori che ne facciano richiesta indicazioni sul montante contributivo, così da metterli nelle condizioni di predisporre piani previdenziali completi.

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