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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2012 alle ore 10:24.

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Per le imprese che lavorano con la Pa, dal prossimo anno, sarà in funzione la Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Uno strumento, attivato presso l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che consentirà a ogni amministrazione, stazione appaltante o ente, l'acquisizione di tutta la documentazione comprovante il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario necessari per partecipare a gare, appalti o forniture.

Le imprese si libereranno in questo modo dall'onere di produrre, per ogni gara, una fitta documentazione che invece, una volta inserita in banca dati, sarà monitorata e aggiornata dall'Autority. Per gli appalti di opere o di servizi, poi, si prevede che il «committente imprenditore» o datore di lavoro è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla scadenza dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori l'intero trattamento retributico compreso il Tfr nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione dell' appalto.

Novità anche sul funzionamento del Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica. In caso di impasse decisionale su progetti di opere pubbliche il ministro delle Infrastrutture avrà il potere di portare il momento della scelta in Consiglio dei ministri.
D. Col.

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