Social card rifinanziata per un altro anno

I l Governo rimette in campo la social card con l'obiettivo di trasformarla in strumento generalizzato di contrasto alla povertà assoluta. Uno degli ultimi articoli del decreto semplificazioni recupera una norma che era stata predisposta per il decreto proroghe ma che poi è stata sfilata: si prevede l'avvio di una sperimentazione nei comuni con più di 250mila abitanti e una «dote» di 50 milioni di euro.

Il ministero del Lavoro e quello dell'Economia definiranno i criteri di identificazione dei soggetti che potranno utilizzare la nuova carta acquisti e l'ammontare della disponibilità su ogni card. Lo faranno tramite i comuni, il costo della vita locale e sulla base di una valutazione del nucleo familiare. La sperimentazione durerà non più di dodici mesi. Entro questo orizzonte temporale si stabilirà in che modo i comuni interessati potranno inserire la gestione della carta acquisti nell'insieme degli altri interventi integrati dei servizi sociali. Con la sperimentazione si punta, poi, a legare il rilascio della card a un progetto personalizzato di presa in carico mirato al reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale dei beneficiari. Insomma un piano strategico di contrasto alla povertà assoluta che sembra pensato per chiudere con il passato e la distribuzione un po' a pioggia della carta acquisti. In materia di welfare il decreto contiene una serie di altre misure: si va dalla certificazione unica per attestare la disabilità e garantire ai soggetti interessati l'accesso a una serie di servizi alla semplificazione delle procedure per l'astensione dal lavoro in caso di gravidanza complessa.

All'Inps sarà infine affidata la gestione del «casellario dell'assistenza» con l'elenco di tutti i percettori di prestazioni sociali agevolate. I dati raccolti, anche se sensibili, potranno essere trasmessi agli enti responsabili di programmi di servizi sociali anche a favore di persone non auto-sufficienti.
D. Col.

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