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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2012 alle ore 08:16.

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Inarcassa vira verso il contributivo. Il comitato nazionale dei delegati dell'istituto previdenziale di ingegneri a architetti, convocato ieri e giovedì a Roma, ha conferito il mandato al consiglio di amministrazione per studiare una riforma che possa garantire un futuro a lunghissimo termine – cioè i 50 anni attuariali richiesti dalla riforma Fornero – agli iscritti attuali (160 mila) e futuri.
La svolta decisa ieri è senz'altro epocale per la cassa previdenziale privata e finirà per avvicinarla – almeno nell'impianto di base – al sistema pubblico, ma il percorso sarà meditato e mediato. Tra l'altro già due Casse professionali, quella di dottori comercialisti e ragionieri, sono passate da qualche anno al contributivo.
«L'idea che stiamo perseguendo – dice il presidente di Inarcassa, Paola Muratorio – è di sviluppare un sistema contributivo ritagliato su misura per le esigenze delle categorie che rappresentiamo, che abbia cioè determinate caratteristiche».
In sostanza, aggiunge la presidente «dovrà essere una riforma equa in prospettiva sia intra sia inter-generazionale». Equità che, fuor di metafora, significa solidarietà tra iscritti e sacrifici equamente ripartiti per arrivare, aggiunge Muratorio, «a tassi di sostituzione (cioè la differenza tra il reddito conseguito alla fine della carriera lavorativa e il trattamento pensionistico, ndr) adeguati».
Nonostante l'emergenza più avvertita oggi da ingegneri e architetti, soprattutto tra i giovani «è la mancanza di lavoro, noi abbiamo il dovere di pensare adesso a come garantire l'equilibrio e la sostenibilità dell'istituto e l'equità tra popolazione attiva e quella quiescente. I sacrifici non toccheranno pertanto solo la prima categoria», spiega Muratorio.
A oggi Inarcassa non rispetta i parametri di sostenibilità cinquantennale, anche perché l'ultima verifica svolta nel 2011, era stata condotta prima dell'intervento del ministro Fornero (articolo 24, decreto legge 201/2011) e perciò in riferimento al "paletto" dei 30 anni.
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