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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2012 alle ore 09:27.

Disponibile da ieri il secondo principio contabile per gli enti non profit. Redatto dal tavolo tecnico tra dottori commercialisti, Agenzia per il Terzo settore e Oic, il documento – in consultazione fino al 15 maggio – definisce le linee guida per la contabilizzazione delle liberalità.

Per "liberalità" si intendono gli atti che si contraddistinguono per due presupposti: l'arricchimento del beneficiario con corrispondente riduzione di ricchezza da parte di chi compie l'atto; lo spirito di liberalità (inteso come atto di generosità effettuato in mancanza di alcuna forma di costrizione).
Per molti enti che operano nel terzo settore le liberalità sono una fonte primaria di sostentamento. L'elaborazione di principi contabili dedicati (il primo è stato pubblicato a maggio 2011) ha come obiettivo quello di definire tecniche di contabilizzazione condivise che possano agevolare la lettura dei bilanci e dei rendiconti degli enti non profit, contribuendo in tal modo a rendere comparabili le informazioni economico-finanziarie e, contestualmente, accrescendo l'accountability – termine anglosassone in cui si fondono questioni etiche e di governance – delle organizzazioni in parola. Il testo ora è consultabile sui siti dei tre organismi interessati per raccogliere proposte di miglioramento e suggerimenti.

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