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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2012 alle ore 18:58.

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La riforma Fornero si è preoccupata di mantenere in vita le regole previgenti per quelle persone che, poco prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina, avevano accettato di lasciare il lavoro o erano stati licenziati. Per questi soggetti si è ritenuto opportuno garantire la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma è stato stanziato un quantitativo predefinito di risorse, e quindi non tutti accederanno al beneficio. Potranno accedervi coloro i quali hanno risolto o accettato di risolvere il rapporto di lavoro nell'ambito di una procedura collettiva di mobilità, conclusa con accordo sindacale entro il 4 dicembre 2011, i lavoratori collocati in mobilità lunga e i lavoratori che in tale data erano già titolari di una prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore. Inoltre, sono esonerati dalla riforma i lavoratori che, prima della medesima data, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione oppure i dipendenti pubblico che abbiano chiesto di essere esonerati dal servizio. Il decreto Milleproroghe ha incluso nella lista anche i lavoratori il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 31 dicembre 2011 in ragione di accordi individuali o in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo, a condizione che, in base alla previgente disciplina pensionistica, potessero ottenere il trattamento entro il 2013 (e quindi, avessero dovuto maturarlo nel 2012, e poi attendere la finestra).

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