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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2012 alle ore 16:20.

Saranno duemila i professionisti appartenenti al mondo dell'Avvocatura che il 23 e il 24 marzo si incontreranno presso MiCo Milano Congressi, in occasione del Congresso Nazionale Forense Straordinario organizzato da Consiglio Nazionale Forense, Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana, Cassa Forense e Ordine degli Avvocati di Milano.
"I Diritti non sono merce." è il titolo scelto, che ben sintetizza sia i motivi che hanno portato a convocare la sessione straordinaria del Congresso che tradizionalmente avviene su base biennale, sia la posizione dell'Avvocatura rispetto ai recenti provvedimenti legislativi che hanno interessato le professioni e la Giustizia italiana.
La specificità della professione forense in ambito costituzionale, comunitari e nell'ordinamento interno, la specificità della Cassa di previdenza forense, oltre ai necessari interventi di modernizzazione del servizio giudiziario, saranno i principali temi oggetto di dibattito e confronto durante le due giornate.
«Dal Congresso Forense che si aprirà domani qui a Milano- spiega Paolo Giuggioli, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Milano - dovrà sollevarsi ancora più alta la denuncia dell'Avvocatura contro la liberalizzazione del settore professionale e gli interventi in materia di Giustizia che nulla portano a vantaggio dei cittadini (...). Abbiamo invitato ai lavori congressuali, oltre a tutti gli avvocati italiani, anche istituzioni, operatori del settore della giustizia e componenti attive della società con l'auspicio che nei due giorni di dibattito e confronto si aprano spiragli per una più serena analisi delle reali esigenze che sia la professione forense, sia la Giustizia italiana esprimono. Nello stesso tempo l'Avvocatura dovrà democraticamente decidere le direttive con cui fare fronte a tali emergenze e individuare proposte dirette a salvaguardare la specificità della funzione esercitata».
Per Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, che dichiara: «I diritti non sono merce. La concezione liberista che si sta imponendo inneggia al mercato ma non tiene conto delle diritti dei cittadini.
Impedire agli avvocati di svolgere la loro attività di difesa, che ha un riconoscimento nella Costituzione, in maniera autonoma e indipendente rappresenta un vulnus nella democrazia. Siamo preoccupati che le scelte del Governo sulla professione forense, dalle Manovre al decreto Cresci-Italia, come le società per azioni con socio esterno, un tirocinio ridotto, la completa abolizione dei riferimenti tariffari, finiranno per limitare l'autonomia e indipendenza dell'avvocato».
Aggiunge Maurizio de Tilla, presidente Organismo Unitario Avvocatura Italiana: «Dopo otto giorni di sciopero, con adesioni vicine all'85%, questo Congresso Straordinario, con oltre duemila partecipanti, sarà un'assise aperta e democratica, in cui si approveranno le mozioni di "protesta e di proposta" per una vera riforma della giustizia e della professione forense e si decideranno le ulteriori iniziative della categoria. Tra queste quella di una marcia gandhiana che attraversi tutto il Paese: gli avvocati hanno deciso di continuare a difendere i cittadini anche fuori dalle aule dei tribunali».
Il Congresso Nazionale Forense Straordinario si chiuderà infatti con l'individuazione di proposte condivise e che siano coerenti con le reali esigenze della professione forense per preservare i diritti fondamentali dei cittadini.
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