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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2012 alle ore 06:41.

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ROMA
Check-list antiriciclaggio, database allineati ai sistemi di segnalazione della Banca d'Italia, contrasto al traffico di capitali da e verso l'estero a braccetto con la lotta all'evasione fiscale. Sono le tre linee d'azione su cui si muoverà la Guardia di finanza nel 2012 per la tutela del mercato dei capitali. Le linee d'azione dettate dal Comando Generale sono contenute in una circolare operativa di quattro volumi diramata ieri a tutti i comandi regionali. Un vero e proprio "manuale operativo", su cui gli esperti delle Fiamme Gialle hanno lavorato per due anni e che contiene, tra l'altro, anche le indicazioni per le verifiche sul market abuse e i reati sulla responsabilità amministrativa di società ed enti (decreto legislativo 231/01).
Sul fronte della repressione del riciclaggio, la GdF riparte dalle oltre 30mila segnalazioni giunte lo scorso anno dall'Uif (l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia): un dato che ha subito un'impennata di quasi il 61% rispetto a due anni prima (quando erano state 18.822). Ecco perché le istruzioni ridefiniscono «il processo di analisi e sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette – spiega il generale Bruno Buratti, comandante del III reparto operazioni del Comando Generale – introducendo nuove soluzioni organizzative, tecnologiche ed operative, che permetteranno di gestire e investigare un flusso di segnalazioni generate dal sistema finanziario assai maggiore rispetto al passato, fornendo così risposte concrete e di lungo periodo».
Questo comporterà una selezione dei soggetti più a rischio con una vera e propria check-list fondata sul l'adeguata verifica dei clienti, sulla registrazione e sulla segnalazione di operazioni sospette. Del resto, le tecniche di riciclaggio si sono evolute e diversificate negli ultimi anni: ai vecchi "spalloni", tornati comunque in gran voga nell'ultimo periodo, si sono aggiunte tecniche finanziarie molto più raffinate come l'utilizzo di garanzie sui depositi esteri, l'impiego di società fiduciarie e trust ma anche le triangolazioni con Paesi off shore e la vendita fittizia di servizi telefonici. Per sincronizzare l'avvio della fase istruttoria rispetto all'input delle segnalazioni arrivate da via Nazionale, la banca dati Siva (Sistema informativo valutario) verrà allineata con il modello già utilizzato dall'Uif. Ma non finisce qui.
Il contrasto al riciclaggio sarà sempre più in linea con la lotta all'evasione, anche sulla scorta delle sollecitazioni arrivate dalla magistratura (si veda Il Sole 24 Ore di martedì scorso). I fari della Guardia di Finanza sui movimenti di capitali oltreconfine – che come ricorda il comandante del III reparto seguono sempre un approccio trasversale – non saranno solo finalizzati a sanzionare le violazioni delle norme sulle dichiarazioni valutarie ma scandaglieranno sempre più a fondo le eventuali sproporzioni tra le somme di denaro spostate da un Paese all'altro e le dichiarazioni dei redditi. «Riciclaggio ed evasione sono ormai un unicum, ha ricordato Buratti». Da questo incrocio si può arrivare più facilmente agli effettivi beneficiari dei capitali spostati. «Aumentare l'efficacia dei controlli - precisano ancora dal Comando Generale - significa stimolare una più efficace forma di collaborazione attiva da parte dei destinatari della normativa di settore, vale a dire intermediari finanziari, liberi professionisti e altri operatori».
Delle 530 ispezioni effettuate nel 2011, oltre il 60% si è indirizzato nei confronti di agenti e mediatori finanziari. In questo ambito, un'attenzione particolare sarà riservata anche quest'anno al trasferimento di rimesse di denaro da e per l'estero attraverso il circuito money transfer. Come ha rilevato l'attività investigativa dei nuclei territoriali delle Fiamme gialle negli ultimi anni, il mercato italiano sta sensibilmente crescendo e soprattutto i trasferimenti verso l'estero prevalgono sensibilmente su quelli in entrata. Guardia alta anche nei confronti dei professionisti che effettuano per conto di clienti operazioni di alta ingegneria finanziaria. La repressione andrà di pari passo con la prevenzione, per evitare che l'attività dei "colletti bianchi" sia messa al servizio di organizzazioni criminali per l'occultamento di capitali sporchi. Il monitoraggio sarà comunque esteso anche a casinò e case da gioco, commercianti di preziosi e oggetti d'arte: possibili "focolai" di riutilizzo di proventi da attività illecite.
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