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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 18:35.

L'Italia era al settimo posto nella graduatoria europea del 2007 per pressione fiscale apparente e passa al quinto nel 2012 per effetto di un incremento di pressione e per il fatto che Danimarca, Svezia e Belgio riducono la propria pressione. È quanto emerge dallo studio di Confcommercio presentato al Forum di Cernobbio su «Le prospettive economiche dell'Italia nel breve-medio termine».
Dalla ricerca si scopre che nel 2007 la pressione fiscale apparente era al 43% per l'Italia, settima dopo Danimarca (49,8%), Svezia (47,8%), Belgio (45,9%), Francia (45,2%), Austria (43,2%) e Finlandia (43,1%. Nel 2012 l'Italia diventa però quinta con il 45,2% (prima Danimarca con 47,4%, poi Francia 46,3%, Svezia 45,8% e Belgio 45,8%).
Ma togliendo dal Pil la quota di sommerso, la pressione effettiva fiscale dell'Italia sui contribuenti in regola nel 2012 è pari al 55%. Il nostro Paese è quindi al primo posto in Europa e nel mondo davanti a Belgio (48%) e Svezia (46-47%).
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