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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2012 alle ore 08:16.

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Dalla parità di prezzo della Rc auto per tutti i guidatori della classe migliore di bonus malus alla class action estesa a tutti gli interessi omogenei e possibile anche alle associazioni dei consumatori. Quella entrata in vigore domenica scorsa sulle liberalizzazioni (la n. 27/12) non è la "solita" legge di conversione di un decreto legge: tra le centinaia di modifiche apportate dal Senato durante l'iter parlamentare del Dl 1/12, non poche sono sostanziali. Non solo per i privati cittadini, ma anche per le imprese. Anche se la tariffa unica Rc auto rischia di non essere applicata perché formulata in modo poco chiaro. E molte novità, per diventare davvero operative, hanno bisogno di tempi tecnici.

Per esempio, ora è previsto che i nuovi Tribunali delle imprese vengano costituiti anche presso le Corti d'appello "minori", dove sinora mancavano le sezioni specializzate in proprietà industriale, da cui il Dl liberalizzazioni faceva derivare questo nuovo organo giudiziario. Le città incluse con la conversione del Dl sono Ancona, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, L'Aquila, Perugia, Potenza e Trento. Ma occorrerà adottare tutti gli atti necessari per adeguare l'organizzazione alle nuove competenze.

Ancora da definire anche i criteri per il rating di legalità delle imprese, introdotto con la legge di conversione come elemento per assegnare finanziamenti pubblici e regolare l'accesso al credito.

Sono entrati in vigore anche i nuovi criteri numerici che dovrebbero consentire l'apertura di nuove farmacie, un po' più restrittivi rispetto a quanto previsto dal Dl: come principio generale, si passa da una ogni 3mila abitanti a una ogni 3.300. Ci sono però disposizioni agevolative dell'accesso dei giovani alla professione.

Sempre sulle professioni, l'obbligo di preventivo è diventato meno stringente: la quantificazione a priori del compenso dev'essere solo «di massima» e chi la omette non è più passibile di procedimento disciplinare.

Novità anche per la tutela delle microimprese dalle pratiche commerciali ingannevoli e aggressive, che il Dl liberalizzazioni aveva loro concesso, riconoscendo per la prima volta a un soggetto imprenditoriale la protezione che normalmente spetta ai consumatori. Ora sono stati introdotti parametri quantitativi: la microimpresa deve occupare meno di 10 persone e avere un fatturato (o un totale di bilancio) annuo non superiore ai due milioni di euro.

Sulle clausole vessatorie, in vigore le sanzioni (da 2mila fino a 40mila euro per i casi più gravi) per gli operatori che non eliminano dai contratti quelle dichiarate tali dall'Antitrust.

Nel testo della legge 27/12 non ci sono solo aggiunte al Dl 1/12, ma anche sottrazioni. È il caso dell'abolizione del taglio del 30% ai risarcimenti Rc auto per i danni a cose quando i danneggiati fanno riparare i propri veicoli da carrozzieri non convenzionati con le compagnie.

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