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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2012 alle ore 15:04.

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Viaggi, mobili, vestiti, gioielli. Entro il 30 aprile i commercianti al dettaglio dovranno comunicare per la prima volta i dati degli acquirenti per tutte le vendite superiori ai 3.600 euro effettuate nel secondo semestre 2011. I dati serviranno a controllare chi dichiara molto meno dell'effettivo tenore di vita. Tutti i dettagli sulla guida «Spesometro e redditometro» in edicola lunedì 16 aprile con il Sole 24 Ore.

Avete fatto un viaggio in una località da sogno la scorsa estate? Oppure avete deciso che era arrivato il momento di cambiare l'arredamento del salotto di casa vostra? O ancora avete organizzato un ricevimento per festeggiare un evento importante? Fra circa due settimane il fisco lo saprà. Per la prima volta, infatti, commercianti, esercenti e agenzie di viaggi dovranno comunicare all'agenzia delle Entrate i dati delle vendite effettuate con il codice fiscale dell'acquirente se il valore dell'operazione supera i 3.600 euro.

I dati raccolti
Il meccanismo si chiama spesometro e consentirà al fisco di costruire una grande mappa degli acquisti dei contribuenti italiani. Dati che alimenteranno i cervelloni dell'amministrazione finanziaria per scovare chi dichiara molto meno dell'effettivo tenore di vita. Un'arma potente per cercare di intensificare la lotta all'evasione fiscale, contro cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato a lanciare un nuovo monito durante gli stati generali del volontariato. Tanto più che il disegno di legge sulla delega fiscale – lunedì all'esame del Consiglio dei ministri – dovrebbe prevedere la possibilità di destinare parte delle somme recuperate dall'evasione per alleggerire il prelievo su alcune categorie di contribuenti.

Un doppio fronte
Lo spesometro diventerà, di fatto, un input e opererà su fronti. Da un lato, l'agenzia delle Entrate sarà in grado di individuare chi spende oltre quello che sarebbe lecito attendersi dalla sua dichiarazione dei redditi. A quel punto potrà scattare l'accertamento, garantendo prima, però, le necessarie tutele del contribuente che dovrà essere invitato a fornire le sue giustificazioni. Non è affatto detto che chi ha sostenuto una spesa importante nel corso di un anno sia automaticamente un evasore: potrebbe, infatti, aver finanziato gli acquisti con risparmi, sbloccando investimenti o, magari come accade per i più giovani, con un prestito di genitori o altri familiari. Dall'altro lato, lo spesometro servirà alla prevenzione dell'evasione e si lega a doppio filo con il nuovo redditometro, tuttora in fase di sperimentazione e che dovrebbe essere pronto entro giugno. Il software che l'agenzia delle Entrate metterà a disposizione consentirà di sapere qual è il reddito atteso dal fisco in base ad alcuni parametri sul tenore di vita: a quel punto ogni singolo contribuente può decidere di adeguarsi spontaneamente (in gergo un po' più tecnico si chiama compliance) e dichiarare di più in Unico.

Approfondimento multimediale
La comunicazione dei dati al fisco non è priva di aspetti problematici. Uno fra tutti: se il cliente ha pagato con assegno o bonifico, il commerciante deve comunque segnalarlo entro il 30 aprile; mentre se ha pagato con carta di credito o bancomat, al negoziante basterà aver controllato che la moneta elettronica sia stata emessa da un operatore italiano o radicato in Italia perché l'adempimento spetterà a quest'ultimo. E non solo. La comunicazione riguarda anche tutte le operazioni tra partite Iva (quelle business to business): in questi casi la soglia rilevante è di 3mila euro, ma l'agenzia delle Entrate consentirà di segnalare tutti gli scambi effettuati anticipato, di fatto, il ritorno all'elenco clienti e fornitori reintrodotto dal decreto fiscale di inizio marzo (Dl 16/2012).

Per avere tutti i chiarimenti necessari, Il Sole 24 Ore di lunedì 16 aprile pubblicherà la guida «Spesometro e redditometro» con 30 casi già risolti. Ma l'offerta è multimediale. I navigatori possono inviare i loro quesiti al forum online fino alle 18 di lunedì. Le risposte saranno pubblicate in parte sul quotidiano di martedì e poi sulla stessa sezione del sito nei giorni a seguire. Da martedì sarà in vendita il dossier online con contenuti extra e mercoledì dalle 15 alle 16 appuntamento con la videochat per inviare in diretta i quesiti agli esperti del Sole, Benedetto Santacroce e Rosanna Acierno.

La comunicazione slitta al 15 ottobre per le spese pagate con carta di credito e bancomat
Doppia scadenza per lo spesometro. I commercianti comunicheranno le vendite del secondo semestre 2011 sopra 3.600 euro entro il 30 aprile, come già previsto. Gli istuti finanziari che hanno emesso carte di credito, bancomat e prepagate avranno più tempo per comunicare le spese sopra soglia pagate con moneta elettronica: ci sarà tempo, infatti, fino al 15 ottobre 2012. È l'effetto dalla proroga decisa dall'agenzia delle Entrate con il provvedimento 2012/56565 per venire incontro alle difficoltà di trasmissione da parte degli operatori finanziari. Questi ultimi avranno così più tempo a disposizione per mettere a punto i necessari adeguamenti tecnici. Entro la nuova scadenza, dovranno comunicare sia i dati relativi alle operazioni rilevate dal 6 luglio al 31 dicembre 2011, sia il numero di codice fiscale degli operatori commerciali con i quali hanno stipulato un contratto di installazione e utilizzo dei dispositivi Pos (Point of sale) per ricevere pagamenti con moneta elettronica, eventuali cessazioni comprese, insieme al codice di ogni terminale.

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