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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2012 alle ore 15:55.

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L'appuntamento di giugno, il primo con la nuova imposta immobiliare municipale, rischiava di essere semplice. Il Governo aveva accolto l'idea di usare le aliquote fisse del 4 per mille per la prima casa e del 7,6 per mille per gli altri immobili almeno in prima battuta, dato che i Comuni hanno tempo sino al 30 settembre per determinare le loro aliquote. L'acconto è quindi garantito: tutte le istruzioni per calcolarlo sono sul Sole 24 Ore di Lunedì 16 aprile, alle pagina 4 e 5: prima casa, seconda casa e altri tipi di fabbricato hanno il loro percorso individualizzato per arrivare all'importo da pagare con il nuovo modello F24 (i bollettini postali sono ormai un ricordo del passato). Nelle pagine ci sono anche le istruzioni per i proprietari di terreni agricoli non esenti e le aree fabbricabili.

Il problema è che alla Camera stanno ancora cambiando le carte in tavola: a due mesi dall'appuntamento del 18 giugno (la scadenza sarebbe il 16 ma cade di sabato e slitta in automatico al lunedì successivo) è stato presentato un emendamento del relatore dove si stabilisce di dividere l'importo in tre rate uguali di un terzo ciascuna. In realtà questo non cambia molto le cose: anche se l'emendamento venisse approvato, le istruzioni alle pagine 4 e 5 del Sole 24 Ore restano pienamente valide. Solo alla fine, proprio all'ultima casella del calcolo, basterà dividere per tre anziché per due. La rata di mezzo (tra l'acconto del 18 giugno e il saldo del 17 dicembre) dovrebbe cadere a settembre.

In ballo oggi ci sono anche altri emendamenti (oltre a quelli già passati in Senato): quello sull'aliquota ridotta del 4 per mille sulle case locate in regime di canone concordato (attualmente destinato a scomparire per mancanza di convenienza per il proprietario) e quello sui fabbricati storico-artistici, per i quali verrebbe reintrodotto il regime super agevolato ai fini Irpef. Sino al 31 dicembre 2011, infatti, la base imponibile era da 20% al 10% di quella reale, anche se l'unità immobiliare era affittata. Ora, invece, si dovrebbe applicare i normali regimi Imu e Irpef. Ma un emendamento che sarà presentato oggi prevede che ai fini Irpef tutto resti come prima, mentre per l'Imu (in base a un emendamento già approvato in Senato) l'imposta sarebbe comunque dimezzata.

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