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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 15:14.

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Si può denunciare i cambi di residenza anche online. I Comuni dovranno indicare sul loro sito gli indirizzi dove presentare la denuncia e scambiarsi in tempi stretti i dati per definire la pratica. Sono i punti-chiave della circolare n. 9 emanata il 27 aprile dal Dait (dipartimento Affari interni e territoriali) del ministero dell'Interno sul "cambio di residenza in due giorni", istituito a febbraio dal decreto semplificazioni (Dl 5/12, articolo 5), in vigore per le pratiche presentate da mercoledì prossimo, 9 maggio.

La circolare anticipa alcuni contenuti del regolamento attuativo (un Dpr) previsto dal decreto legge 5/12 per armonizzare con le nuove disposizioni il regolamento anagrafico attuale. Il Dpr è in fase di adozione.
Nel frattempo, la circolare precisa che la presentazione telematica vale solo se sottoscritta con firma digitale e trasmessa dalla casella di posta elettronica certificata dell'interessato; inoltre, la dichiarazione deve avere firma digitale e la sua copia con la firma autografa va poi trasmessa in allegato a una mail ordinaria, assieme a copia del documento d'identità.

Acquisita l'istanza, il Comune – come dispone il decreto legge – deve iscrivere il richiedente nei propri elenchi anagrafici entro i due giorni lavorativi successivi. La circolare aggiunge ciò che disporrà il regolamento attuativo per il caso in cui la variazione di residenza avvenga tra comuni diversi o riguardi cittadini iscritti all'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero): l'ufficio che riceve la dichiarazione deve comunicarlo al Comune di provenienza entro due giorni. Quest'ultimo deve rispondere inviando i dati «integrati e corretti» dell'interessato «con la massima rapidità e comunque non oltre cinque giorni lavorativi». Per queste comunicazioni, vanno usati solo mezzi telematici. È autorizzato il fax solo «in casi eccezionali».

I Comuni continueranno ad avere 45 giorni per accertare la veridicità della dichiarazione e poi far scattare il silenzio-assenso o inviare all'interessato un avviso che spieghi che cosa manca per concludere la pratica. Anche il Comune di provenienza, se ritiene, potrà effettuare controlli e segnalarne l'esito al Comune di nuova residenza, che dovrà tenerne conto. Se la dichiarazione non corrisponde al vero, l'iscrizione della nuova residenza decade, va attivato un procedimento penale (non è però chiaro come si possa dimostrare il dolo) e va fatta segnalazione all'autorità di pubblica sicurezza.

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