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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 06:41.


Trecentomila lettere inviate dall'agenzia delle Entrate ai contribuenti che nel 2010 hanno sostenuto spese incongrue rispetto ai redditi dichiarati. Dopo la campagna sperimentale dello scorso anno nel corso della quale sono stati "avvisati" 50mila contribuenti, in queste settimane l'Agenzia sta mettendo in atto una più ampia attività di moral suasion nei confronti di quei soggetti per i quali, dalla comparazione fra le dichiarazioni 2011 e le informazioni presenti nelle banche dati dell'amministrazione finanziaria, «risultano alcune spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati».
Quello ricevuto dal contribuente è, in altre parole, una sorta di "preavviso" (che non necessita di alcuna risposta) di accertamento sintetico sanabile a posteriori attraverso il ravvedimento operoso suggerito nella stessa lettera.
Non è altrettanto certo se sia sottinteso anche l'accertamento da redditometro (articolo 38 comma 5 del Dpr 600/73) in base al quale la determinazione del reddito può fondarsi sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, salva, evidentemente, la prova contraria del contribuente.
L'agenzia delle Entrate, dal canto suo, fa sapere che si tratta dell'accertamento sintetico "puro" per cui il contribuente deve sommare le spese rilevanti sostenute nel 2010 e verificare se eccedono per almeno un quinto (20%) il reddito. Nel qual caso dovrà dimostrare che la spese extra sono state finanziate «con redditi diversi da quelli posseduti nel 2010, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile».
Le perplessità sorgono perché se dal tenore letterale della comunicazione sembrerebbe farsi riferimento appunto alle sole spese «apparentemente non compatibili», l'allegato in realtà prevede diversi indici, che nel tempo sono stati pubblicizzati dall'Agenzia come "fonte" delle elaborazioni statistiche del redditometro, dalle polizze assicurative alle opere d'arte, dai viaggi all'estero all'iscrizione a circoli esclusivi.
Va poi evidenziato che molte delle segnalazioni giunte al Sole 24 Ore contengono nell'allegato il riferimento, tra le spese "sospette", all'acquisto di un fabbricato. La circostanza fa sorgere il dubbio che sia stato confrontato l'intero prezzo di acquisto con il reddito dichiarato di quell'anno e, quindi, ad esempio, se un contribuente ha acquistato nel 2010 un immobile per 150mila euro, il confronto sia stato svolto tra reddito denunciato nel 2010 ed i 150mila spesi. Questa circostanza è la conseguenza delle modifiche apportate all'articolo 38 del Dpr 600/73 (precedentemente infatti un simile costo sarebbe stato ripartito in cinque anni e non calcolato solo su un periodo d'imposta). Si spera però che almeno la selezione dei contribuenti, destinatari delle comunicazioni, non abbia considerato un tale criterio, macroscopicamente inattendibile, altrimenti sarebbero coinvolti, quasi tutti coloro che hanno acquistato immobili nel 2010.
La lettera si conclude poi con il "suggerimento" di regolarizzare eventualmente la dichiarazione già presentata. Ipotizzando che qualche contribuente intenda aderire a questo suggerimento e presentare dichiarazioni integrative (lo scorso anno è accaduto nel 50% dei casi) per non ricevere più in futuro questo tipo di comunicazioni o altre più incisive, dovrebbe dichiarare somme idonee a superare il vaglio dell'accertamento sintetico e da redditometro in vigore dal periodo d'imposta 2009. Peccato che il software, pubblicizzato giustamente dal l'amministrazione come strumento di compliance più che di controllo, dopo tre anni non è ancora stato reso noto.
Peraltro, l'Agenzia invita «a considerare il contenuto della comunicazione anche ai fini della dichiarazione 2012, valutando la compatibilità delle spese effettuate lo scorso anno con il reddito complessivo da dichiarare».
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Un esempio di lettera
Roma 28 maggio 2012
Gentile contribuente,
desideriamo offrirle alcuni elementi di valutazione relativi ai redditi dichiarati nel 2011
(anno d'imposta 2010).
Questa comunicazione ha finalità esclusivamente informative e pertanto non è necessario, da parte sua, alcuna risposta.
Dal confronto dei dati indicati nella sua dichiarazione dei redditi 2011 con le informazioni presenti nelle banche dati dell'agenzia delle Entrate, risultano alcune spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati.

L'anticipazione
Dell'invio da parte dell'agenzia delle Entrate di migliaia di lettere per avvisare i contribuenti che le spese effettuate nel 2010 non appaiono completamente coerenti con i redditi dichiarati per lo stesso anno, ha parlato per la prima volta Il Sole 24 Ore del 21 aprile scorso.
Analoga iniziativa era stata attuata lo scorso anno per i redditi dichiarati nel 2009

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