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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2012 alle ore 06:41.

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Valgono 1,3 miliardi di euro le istanze di sospensiva accolte dalle Commissioni tributarie provinciali nel primo trimestre del 2012. Nel complesso sono arrivate quasi 16mila richieste con un quasi equilibrio tra quelle con esito favorevole al ricorrente (49,7%) e quelle respinte dai giudici (50,3%). Sui tempi di decisione, la Valle d'Aosta fa segnare l'en plein per le decisioni entro i 180 giorni, ma la quasi totalità delle regioni si attesta sopra l'80% per il rispetto delle deadline imposte dal decreto Sviluppo dello scorso anno (Dl 70/2011, convertito dalla legge 106/2011). I maggiori problemi si registrano in Sardegna (65,7% di pronunce entro i 180 giorni), Sicilia (44,6%) e soprattutto in Calabria (14,8%).
Un segnale non incoraggiante per i contribuenti di queste regioni, visto che la difesa sugli avvisi di accertamento esecutivi, scattati dal 1° ottobre scorso, si gioca proprio sui tempi di reazione delle Ctp rispetto alle sospensive.
Nel complesso, invece, i ricorsi presentati da gennaio e marzo scorso in primo grado riguardano liti con agenzia fiscali, enti territoriali e altri enti per un importo complessivo di quasi oltre 8 miliardi di euro. Una cifra che, sommata agli appelli nelle Commissioni regionali, arriva a toccare un "volume" di quasi 13,6 miliardi di euro. A rivelarlo è il primo dei monitoraggi trimestrali della direzione giustizia tributaria, guidata da Fiorenzo Sirianni, del dipartimento Finanze del Mef: una mappatura quasi in tempo reale del contenzioso.
In primo grado, quasi il 76% dei ricorsi si concentra sotto i 20mila euro e sono addirittura il 44% le nuove liti istaurate al di sotto dei 2.582,28 euro. Irpef e Irap sono le imposte più controverse e insieme sommano il 40% dei ricorsi in ingresso. Subito dietro, però, ci sono l'Ici e l'Iva. Questo per quanto riguarda il contenzioso su una singola imposta.
Mentre le impugnazioni del contribuente su più tributi vedono in prima linea il "trio" Irap, Irpef e Iva (sono 2.300 ricorsi nel complesso). Aumenta rispetto al primo trimestre 2011 la quota di impugnazioni contro atti delle Entrate (dal 56,6% al 59,4%).
Più in generale, però, si fa sentire l'introduzione del contributo unificato anche sui ricorsi tributari di merito. Nelle provinciali sono arrivati 70.055 nuovi fascicoli, vale a dire il 22,8% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Identico trend anche in secondo grado: 13.832 cause (un terzo in meno). A fronte di un minor lavoro aggiuntivo, però, le definizioni in primo grado diminuiscono del 12,2% (sono 61.161 contro i 69.660 del periodo gennaio-marzo 2011) mentre in secondo grado la riduzione è del 15,8% (13.387 contro 15.897).
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