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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2012 alle ore 08:36.

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Quattordici graduatorie congiunte a livello territoriale per gli aspiranti medici: è questa la novità proposta per il prossimo anno accademico dal ministro dell'Università, Francesco Profumo, in una circolare inviata il 1° giugno ai rettori. Obiettivo: superare le graduatorie di ateneo per l'ammissione ai corsi di laurea in medicina, «soprattutto al fine di rimuovere le eventuali disparità nelle procedure di accesso che legano la programmazione nazionale alla selezione locale».

In altre parole, favorire gli studenti più meritevoli cancellando in qualche caso il rimorso per non aver scelto tra due atenei vicini quello che avrebbe consentito l'ingresso anche con un punteggio minore. Le differenze tra i punteggi minimi utili per l'ammissione sono infatti elevatissime: si va dal 37,69 di Sassari, calcolato dal 2003 al 2011, al 46,55 di Padova. Tutte le Università del Sud si piazzano sotto i 40.

Già lo scorso anno era stata effettuata con successo una sperimentazione in questo senso a Trieste e Udine e alla Sapienza di Roma. Ogni studente ha partecipato alla prova per il corso di interesse ma è stato inserito nella graduatoria congiunta. Da qui l'intenzione di estendere il meccanismo a tutti i 36 atenei interessati, in funzione della numerosità dei posti e della vicinanza delle sedi aggregate, «nella consapevolezza che la gradualità del percorso richiede la massima attenzione» e «tenendo conto delle sollecitazioni in tal senso della Conferenza dei presidi di medicina e dei lavori dei tavoli ministeriali».

Tra gli atenei che viaggeranno insieme ci sono Milano, Milano Bicocca, Varese "Insubria" e Vercelli "Avogadro". La scommessa dovrebbe essere ratificata nei decreti attesi a breve sulla ripartizione dei quasi 11mila posti nei vari atenei e sulle modalità delle prove. Che potrebbero riservare altre sorprese, come l'aggiunta dell'inglese alle materie dei quiz.

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