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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 06:42.

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Sono circa 126mila le imprese che conservano elettronicamente i documenti fiscalmente rilevanti e di queste solo 2.500 archiviano le fatture attive. Questi dati – forniti ieri nel corso della seconda riunione del forum nazionale della fattura elettronica presso il dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia – dimostrano che esistono particolari ostacoli per l'adozione generalizzata della fatturazione elettronica e chiariscono quali siano gli sforzi che devono essere fatti dalle autorità nazionali e comunitarie per favorire lo sviluppo delle nuove tecnologie.
Da questo punto di vista Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze, ha sottolineato che l'obiettivo dello sviluppo della fatturazione elettronica è condiviso dai vertici del ministero e che a breve dovrebbero essere emanati i provvedimenti attuativi che renderanno obbligatoria la fatturazione elettronica nei rapporti con la pubblica amministrazione. In questo contesto, si inquadrano i lavori del forum nazionale della fatturazione elettronica che ha ripartito il suo intervento in quattro gruppi di lavoro che si occupano di diverse prospettive della stessa problematica. Di particolare interesse, nella sessione di ieri sono state le risposte fornite dal gruppo di lavoro chiamato a trovare soluzioni per rimuovere ostacoli normativi e tecnici allo sviluppo della fatturazione elettronica. Il gruppo di lavoro ha, in questi primi mesi di attività, focalizzato l'attenzione innanzitutto sulle disposizioni normative che oggi regolamentano la materia in Italia, realizzando una proposta di modifica delle stesse alla luce dei contestuali lavori di recepimento della direttiva 2010/45/Ue. In particolare il forum, recependo i lavori del gruppo, ha predisposto un articolato che modifica gli articoli 21 e 39 del Dpr 633/72, trovando un'ampia convergenza tra tutti gli stakeholders pubblici e privati componenti del forum stesso. I punti salienti della proposta, che verrà formalizzata entro la fine di giugno, sono: l'introduzione della definizione di fattura elettronica; il richiamo del presupposto di accettazione da parte del destinatario della fattura elettronica; l'apertura a modalità tecniche differenti (non più solo firma qualificata e «Edi», ma anche sistemi di controllo di gestione o altre metodologie ancora in divenire) per garantire i requisiti di autenticità e integrità della fattura, rispettando il principio generale di "neutralità tecnologica"; l'obbligo di conservare elettronicamente le fatture elettroniche, consentendo invece libertà di metodo di conservazione per le fatture che, pur nascendo elettronicamente, non vengono accettate in tale formato dal destinatario.
Ulteriore tema su cui è intervenuto il forum di ieri riguarda il modello armonizzato dei dati della fattura elettronica. Questo modello è unanimemente considerato tra i più importanti fattori che condizionano l'adozione della fattura elettronica. L'approccio che il forum italiano ha adottato e proposto con successo al forum europeo è quello di avere sì un modello dati di riferimento, ma che questo costituisca un fattore abilitante per l'interoperabilità tra i diversi modelli esistenti, piuttosto che uno standard da impiegare obbligatoriamente. Il modello dati di riferimento viene così a essere il punto di collegamento tra le diverse realtà esistenti. L'analisi fatta e che è del tutto incoraggiante ha preso in considerazione quale modello di riferimento la Core Invoice sviluppata dal progetto comunitario «Mug» del Cen e l'ha confrontato con quelli nazionali, trovando una sostanziale completezza degli stessi rispetto ai requisiti normativi.
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