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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2012 alle ore 08:17.

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Stralciato l'omicidio stradale, la delega al Governo per la riforma "radicale" del Codice della strada riprende slancio. E "imbarca" novità come l'inasprimento delle sanzioni su precedenza, distanza di sicurezza e velocità non adeguata alle condizioni climatiche e il dimezzamento a 30 giorni anche del termine per presentare il ricorso al prefetto.
Settimana scorsa, la commissione Trasporti della Camera ha trovato l'accordo su un testo base unificato per proseguire il dibattito sul disegno di legge delega presentato il 30 settembre dell'anno scorso dal suo presidente, Mario Valducci. La prossima discussione è prevista per martedì prossimo, 3 luglio, quando si potranno vedere gli emendamenti presentati al testo base. Un'inattesa riaccelerazione, dopo i rallentamenti degli ultimi mesi.
L'accelerazione è legata anche all'esclusione dal testo originario del 2011 dell'istituzione del reato di omicidio stradale (quando si causa un incidente mortale guidando in grave stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droga) e delle disposizioni connesse: l'arresto in flagranza, la revoca "a vita" della patente anche al primo sinistro (oggi c'è solo per i recidivi) e l'aumento delle pene anche per l'omicidio colposo "semplice" a seguito di incidente.
In compenso, è stato aggiunto un giro di vite su altri aspetti. Per esempio, l'inasprimento delle sanzioni in caso di mancata precedenza, mancato rispetto della distanza di sicurezza (quasi sempre contestato solo a seguito d'incidente, a chi tampona) ed eccesso di velocità in relazione alle condizioni ambientali (probabilmente ci si riferisce ai limiti autostradali abbassati a 110 km/h in caso di precipitazioni e ai 50 km/h su alcuni tratti in caso di nebbia). Un criterio di delega riguarda anche la «graduazione delle sanzioni in funzione della gravità, della frequenza e dell'effettiva pericolosità del comportamento».
Si parla anche di riordino delle competenze tra corpi di polizia, aggiungendo il potenziamento dei servizi ausiliari sugli assi viari più critici.
Tra le aggiunte del nuovo testo, la previsione di «apposite disposizioni» sulla circolazione invernale in autostrada, evidentemente per evitare la disuniformità delle ordinanze di obbligo di catene o gomme invernali (che però dà più problemi sulla viabilità ordinaria).
Ma è prevista l'introduzione nel sistema sanzionatorio anche di "sconti" per chi paga la multa con modalità elettroniche o al momento in cui viene fermato (ammesso che la pattuglia sia dotata di Pos) o entro cinque giorni. Si parla inoltre di nuove norme (presumibilmente più favorevoli agli autotrasportatori) su pesi e dimensioni massime dei veicoli.
Per il ricorso al prefetto, il termine si dimezzerebbe a 30 giorni, com'è dall'anno scorso per quello al giudice di pace. Ma si creerebbe uno squilibrio col tempo a disposizione per pagare la multa, che è di 60 giorni.
C'è anche un capitolo "semplificazioni": il ricorso al prefetto andrebbe presentato solo tramite il comando che ha accertato l'infrazione (evitando giri di carte introdotti nel 2003) e molte disposizioni tecniche verrebbero delegificate (demandate a regolamenti emanati dal Governo).
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Approfondimenti dalle banche dati del Sole 24 ORE

Giurisprudenza

Corte di Cassazione, Sezione 4 penale

Sentenza 26 ottobre 2011, n. 38793


Tribunale Trieste, penale

Sentenza 7 aprile 2011, n. 328

Prassi

Ministero dell'interno Circolare 8 ottobre 2007, n.300/A (prot. n. /1/27773/101/3/3/9)

Modifiche al Codice della Strada. Legge 2 ottobre 2007, n. 160. Conversione in legge con modificazioni del Decreto Legge 3.8.2007, n. 117.

Periodico

Guida agli Enti Locali Edizione del 1 agosto 2009, n. 31 pag. 7


Guida agli Enti Locali Edizione del 15 agosto 2009, n. 33 pag. 38

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