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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2012 alle ore 08:18.

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Presto in «Gazzetta Ufficiale» i nuovi parametri per la liquidazione delle spese legali, mentre sembrano destinate a essere rimandate a settembre le norme che regolano le società di capitali tra professionisti.
Le Stp che tanto hanno appassionato o preoccupato, secondo i punti di vista, il mondo dei professionisti, hanno dovuto cedere il passo a riforme di più ampio respiro e, probabilmente torneranno a essere oggetto dell'attenzione del Governo a fine agosto. L'Esecutivo non sembra, infatti, troppo pressato nel definire un testo che disciplina queste società. Il decreto ministeriale è passato al vaglio del Consiglio di Stato che aveva chiesto maggiore trasparenza per i soci investitori. Compresa la necessità di "svelare" al cliente quali sono all'interno della società i soci professionisti e quelli che puntano principalmente all'investimento.
Diversi gli interventi che il Consiglio nazionale forense ha chiesto su uno schema di regolamento che - a parere del Cnf - concede un potere di gestione illimitato ai soci non professionisti e non chiarisce la possibilità di fallimento delle Stp e di accesso alle norme sul sovraindebitamento. Nel mirino degli avvocati anche gli aspetti fiscali. Secondo il presidente del Cnf, Guido Alpa, resta da capire se i redditi prodotti dalle società tra professionisti vanno considerati redditi di lavoro autonomo e se il socio di capitale debba essere una persona fisica o anche una persona giuridica.
Decisamente più vicini alla meta, anche se non meno criticati, i nuovi parametri attualmente sul tavolo della Corte dei conti.
Per l'arrivo in Gazzetta del decreto, dovrebbe essere sufficiente attendere i tempi tecnici dell'esame dei giudici contabili e quello della firma del capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
I parametri sono destinati a definire i compensi da versare ai professionisti da parte degli organi giurisdizionali e a determinare l'importo posto a base dell'asta nelle gare sulle prestazioni tecniche, come nel caso della progettazione o la direzione dei lavori. Il tutto lasciando le porte aperte a un margine di variazione del 60% in più o in meno rispetto al valore fissato. Elasticità non gradita alle professioni tecniche intenzionate a chiedere delle modifiche sul punto.
Per le parcelle degli avvocati ci sarà, invece, una liquidazione scandita in funzione delle cinque fasi del processo: dallo studio della controversia al momento dell'esecuzione.
Sempre cinque anche per i notai le categorie di atti considerati per valutare i compensi: beni immobili, mobili, atti societari, di valore indeterminato o indeterminabile e quelli che sfuggono alle precedenti categorie.
I commercialisti, dal canto loro, possono contare su 11 tipologie di attività su cui calibrare i compensi.
Il regolamento, ha già attirato su di sè le ire dei legali, in particolare dei penalisti, per il previsto taglio del 50% esteso nella seconda stesura, anche ai compensi dei legali che prestano il gratuito patrocinio nei procedimenti penali.
Una decurtazione che - secondo l'Unione delle camere penali italiane - viola il diritto di difesa e viene dunque inserita a pieno titolo tra i motivi del l'astensione proclamata dal 17 al 21 settembre, al pari dei mancati interventi sulle carceri e alla negata, almeno al momento, riforma dell'ordinamento forense con legge.
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