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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 06:39.

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Meno ricorsi nelle Commissioni tributarie. Nei primi sei mesi dell'anno sono calate del 18,6% le istanze presentate in primo grado (da 166.375 del primo semestre 2011 a 135.329) e di oltre il 30% gli appelli (da 42.424 a 29.384). È quanto emerge dalla ricognizione della direzione giustizia tributaria del ministero del l'Economia guidata da Fiorenzo Sirianni sul secondo trimestre 2012.
Si iniziano a riflettere sul contenzioso in ingresso gli effetti del contributo unificato introdotto a luglio dello scorso anno e della procedura obbligatoria di reclamo/mediazione diventata obbligatoria da aprile per le liti fino a 20mila euro contro l'agenzia delle Entrate. Nel trimestre aprile-giugno, infatti, le controversie di minor valore instaurate in primo grado contro tutti gli enti impositori si sono ridotte del 10% (5.300 in meno) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se nel complesso il contenzioso fino a 20mila euro continua a rappresentare il 74% dei nuovi fascicoli iscritti presso le Ctp.
Cresce, invece, il numero delle istanze di sospensive decise dai giudici delle provinciali. Negli ultimi tre mesi si è registrato un aumento di oltre il 16% rispetto al precedente trimestre: le istanze su cui è arrivata una pronuncia sono state 19.085 (quelle accolte sono state il 50,2%) per un controvalore complessivo di 2,8 miliardi di euro. E nell'81,3% (+7% rispetto al primo trimestre) la decisione è arrivata in 180 giorni dalla presentazione: un dato incoraggiante soprattutto nell'ottica delle tutele dei contribuenti nei confronti degli avvisi di accertamento esecutivi, anche se le percentuali sono sensibilmente più basse in Calabria (39,9%), Sicilia (48,2%) e Sardegna (61,2%).
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