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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2012 alle ore 19:13.

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Con uno sprint finale, nonostante gli ultimi giorni d'estate, sono state nominate tutte le Commissioni territoriali «lavoratori salvaguardati» e adesso può partire il lavoro di verifica delle istanze degli esodati. Lo assicura il ministero del Lavoro.

Le commissioni, previste dal decreto interministeriale 1° giugno 2012, devono essere istituite presso le Direzioni territoriali del Lavoro: il loro compito è monitorare il numero di istanze presentate dai lavoratori e valutarne i requisiti. «Ma non spetta alla commissione approvare o meno le domande dei lavoratori esodati – chiarisce Concetta Ferrari, direttore generale delle politiche del personale, della innovazione del bilancio e della logistica del ministero del Lavoro –. È l'Inps che ha l'ultima parola e che, grazie ai dati in suo possesso, può decidere se approvare o meno un'istanza».

Quello delle commissioni è quindi un primo screening che serve per verificare se la pratica è idonea alla successiva valutazione dell'Istituto di previdenza. Le commissioni sono composte da due funzionari della Dtl e da un funzionario del l'Inps, che non percepiscono alcun gettone di presenza per questo lavoro.

«Le commissioni – spiega Ferrari – dovevano essere nominate entro il 31 agosto. Quando, il 28 agosto, mi sono accorta che ne mancavano otto, ho provveduto a sollecitare le Dtl, e alla fine ce l'abbiamo fatta». La nomina delle commissioni, infatti, è solo il primo passo di una «marcia forzata», imposta dalla circolare 19/2012 del ministero del Lavoro. La circolare obbliga, infatti, le commissioni all'invio di un primo report delle istanze pervenute che dovrà essere mandato via mail al ministero il 15 settembre e che dovrà essere aggiornato con cadenza quindicinale.

Le domande possono essere presentate fino al 21 novembre 2012 seguendo le istruzioni operative che sono state pubblicate sul sito internet del ministero. I lavoratori devono compilare il modello pubblicato sul sito del Lavoro e allegare la dichiarazione sostitutiva di certificazione e una copia del documento d'identità. «Abbiamo consentito ai lavoratori – spiega Concetta Ferrari – di inviare le istanze anche tramite i soggetti abilitati».

Le commissioni dovranno valutare le domande che riguardano i primi 65mila lavoratori salvaguardati, ossia quelli citati nel decreto legge 201/2011. Per gli altri 55mila, previsti dal decreto sulla spending review, ci sarà un ulteriore decreto attuativo.

Anche se l'Inps ha già nelle sue banche dati l'elenco dei soggetti "esodati", non gli può riconoscere automaticamente il diritto. «Si tratta di un diritto facoltizzato – sottolinea il direttore generale –, ossia è facoltà del lavoratore presentare l'istanza». Qualcuno tra i potenziali salvaguardati, infatti, potrebbe intanto aver intrapreso un nuovo lavoro, perdendo la possibilità di andare in pensione con le regole precedenti alla riforma Monti-Fornero.

«Le commissioni e i responsabili del procedimento – assicura Ferrari – saranno tutte online da domani (oggi per chi legge, ndr) e inizieranno subito il lavoro, che sarà valutato per determinare la retribuzione di risultato, come è stato specificato anche nella circolare. È una marcia forzata ma è necessaria perché dobbiamo dare certezze e risposte».

Il lavoro delle commissioni si dovrà concludere entro il 21 dicembre, ossia 30 giorni dopo il termine per l'invio delle istanze da parte dei lavoratori. A quel punto si capirà se le stime del ministero sui 65mila esodati erano corrette o se, invece, ci sarà bisogno di un altro "ritocchino" al numero dei salvaguardati.

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