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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2012 alle ore 10:14.

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«Io la gara la faccio anche, ma se su alcuni parametri l'esito è scontato gli effetti della concorrenza si perdono». La riflessione è di Angelo Falchetti, assessore al bilancio del comune di Firenze, ma nella fase di avvio dei lavori per la liberalizzazione della riscossione locale torna un po' dappertutto.

Dal 1° gennaio prossimo entra a regime la riforma introdotta nel 2005 (articolo 3 del decreto legge 203/2005): gli attuali affidamenti diretti non avranno più cittadinanza, e le società che operano in questo campo dovranno essere scelte dai comuni con gara.

Nei comuni sta cominciando il lavoro di preparazione dei bandi, perché strategie e parametri di gara dovranno essere fissati entro l'estate, ma il terreno di gioco non appare uguale per tutti.

«Nella riscossione coattiva – sottolinea per esempio Francesco Miceli, assessore a bilancio e politiche tributarie del comune di Genova – Equitalia ha garantito efficienza, ma è in una posizione di vantaggio perché ha l'esclusiva per l'iscrizione a ruolo, mentre gli altri devono ricorrere alla vecchia ingiunzione; nelle gare, però, dobbiamo prescindere dalle considerazioni sulla maggiore o minore forza di un soggetto, e concentrare le richieste sul tema dei costi e delle garanzie».

Ad accendere la polemica sono soprattutto gli enti che nella riscossione agiscono con società proprie, come accade a Torino con la Soris: «Noi naturalmente non abbiano nessuna intenzione di dismettere il patrimonio di professionalità e risultati rappresentato dalla Soris», chiarisce l'assessore al bilancio Gianguido Passoni, anche se il tempo delle gare obbligatorie è vicinissimo: «Serve subito un chiarimento sulle strategie che si vogliono mettere in campo nella riscossione locale, a partire dall'equiparazione normativa fra ruolo e ingiunzione: altrimenti si rimane inchiodati a un'impostazione normativa decisamente centralista».

Ruolo e ingiunzione, comunque, non sono l'unico nodo: «il limite più grande alla concorrenza – è il giudizio di Falchetti – è nell'accesso complessivo alle banche dati, che determina un vantaggio competitivo importante. In questa fase noi stiamo studiando le possibili alternative, e stiamo per esempio, avviando un test con Poste italiane per capire sul campo che risultati ci possono prospettare; ciò non toglie che fare una gara ha senso solo se la concorrenza è reale».

«Le differenze di strumenti creano un pasticcio – concorda Michele Saggese, che a Napoli guida l'assessorato alle risorse strategiche –, e penso si debba arrivare a un'equiparazione tra i diversi soggetti; va detto, però, che siamo solo all'inizio, e come ogni processo anche la liberalizzazione deve andare avanti per tappe progressive».

A Napoli il rapporto fra imposte accertate e riscossioni effettive (59% di competenza, si veda la tabella a lato) mostra che la macchina ha più di un difetto, e «la lotta all'evasione sarà la richiesta-chiave della nuova gestione. Il problema – spiega, però, Saggese – sono le difficoltà endemiche e la crisi economica della città, non il soggetto che gestisce il servizio».

Sull'apertura del mercato, però, nei municipi italiani si trovano anche voci più caute. Maurizio Leo tiene i conti di Roma, e in qualità di delegato Anci sui tributi locali offre una lettura guardinga: «L'equiparazione di ruolo e ingiunzione per ora mi pare impossibile – spiega –, e non bisogna trascurare i presidi di garanzia indispensabili, come quelli offerti dai limiti minimi al capitale sociale degli operatori. La vicenda di Tributi Italia è un'utile lezione sul tema».

Per seguirla basta andare ad Aprilia, che lamenta un buco da 30 milioni e rappresenta il comune più colpito dal naufragio della società di riscossione: «Gare? Non parliamone nemmeno», taglia corto l'assessore al bilancio, Antonio Chiusolo: «Vista l'esperienza abbiamo deciso di gestire tutta la partita in prima persona, e anche dopo il 2011 non cambieremo strada».

gianni.trovati@ilsole24ore.com

Approfondimenti dalle banche dati del Sole 24 ORE

Legge

Decreto legge 30 settembre 2005 , n. 203
Gazzetta Ufficiale 3 ottobre 2005, n. 230


Misure di contrasto all'evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
Convertito in legge, con modifiche, dall'art. 1 L. 02.12.2005, n. 248

TITOLO II Riforma della riscossione e disposizione in materia di giustizia tributaria

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