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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2012 alle ore 06:40.

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MILANO
Nel ballottaggio sulla dichiarazione per l'imposta municipale sugli immobili alla fine vince la proroga lunga al 30 novembre, per cui non ci sarà nessun "Imu-day".
Il calendario dell'imposta rimane cadenzato con una scadenza al mese: entro il 31 ottobre i Comuni possono ritoccare le aliquote e ridefinire i regolamenti tributari, entro il 30 novembre andrà appunto presentata la dichiarazione e al 16 dicembre si arriverà all'ultimo adempimento, il più complicato, con il doppio conguaglio per calcolare e pagare il saldo 2012.
La proroga lunga per la dichiarazione è contenuta nelle bozze circolate ieri del "decreto enti locali", approvato dal consiglio dei ministri. La scadenza era stata fissata al 30 settembre dal decreto legge sulle semplificazioni fiscali della primavera scorsa (Dl 16/2012), ma nonostante i tempi comodi i modelli definitivi con le istruzioni per la dichiarazione non hanno tagliato il traguardo in tempo. Il decreto enti locali, se il testo della bozza sarà confermato nella versione definitiva, offre due mesi di tempo in più, anche se ovviamente istruzioni e modelli sono chiamati a comparire ufficialmente con un buon anticipo. Tanto più se le bozze anticipate nelle scorse settimane dal Sole 24 Ore non saranno riviste dall'amministrazione finanziaria, e si confermerà l'obbligo per una platea amplissima che abbraccia i proprietari di immobili in affitto e locazione, quelli di immobili d'impresa e i soggetti Ires, oltre a chi detiene tipologie agevolate come gli immobili d'interesse storico e quelli inagibili (chiamati alla dichiarazione solo se perdono l'inagibilità).
Sempre in tema di Imu, il decreto si preoccupa anche di confermare la possibilità per i Comuni di rivedere aliquote e regolamenti fino al 31 ottobre. Il termine, in verità, era già stato spostato a fine ottobre dallo slittamento a quella data della scadenza entro cui i Comuni devono chiudere i bilanci preventivi, che secondo il Testo unico degli enti locali trascina con sé anche la possibilità di rivedere le aliquote; il «salva-Italia», però, aveva introdotto una norma particolare che nell'anno di debutto dell'Imu concedeva ai sindaci un tempo supplementare fino al 30 settembre per fissare il conto definitivo dell'imposta. L'incertezza che domina la finanza locale, e che ha spostato fino al 31 ottobre i termini per i preventivi 2012, ha superato anche il vecchio tempo supplementare, ma per evitare qualsiasi rischio di contenzioso il decreto sposta espressamente il tutto a fine ottobre.
Viene infine spostato al 30 novembre il termine per l'approvazione del riequilibrio di bilancio. La scadenza originaria in realtà è già scaduta il 30 settembre, ma anche il ministero dell'Interno era intervenuto con un "comunicato-ponte" (si veda Il Sole 24 Ore del 2 ottobre) per spiegare che il tutto andava rimandato per l'impossibilità di conoscere oggi i numeri definitivi. La nuova scadenza interessa sia i Comuni che hanno già approvato i preventivi del 2012 sia quelli che ancora non l'hanno fatto.
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Il nuovo calendario
01|31 OTTOBRE
Entro il 31 ottobre i Comuni possono ritoccare le aliquote e ridefinire i regolamenti tributari, con la conseguenza che tutti i contribuenti dovranno comunque aspettare quel giorno per sapere quanta Imu dovranno effettivamente pagare
02|30 NOVEMBRE
Il 30 novembre è l'ultima data valida per presentare la dichiarazione Imu, dopo ben due proroghe e un decreto fantasma con istruzioni e modello che circola in bozza ormai da un mese. Ma evidentemente il ministero dell'Economia non ha ancora deciso di farne un decreto
03|10 DICEMBRE
Questa data è l'ultimo termine, che il governo si è riservato, per intervenire sulle aliquote «di base» dell'Imu, cioè 04% e 0,76%, qualora il gettito per lo Stato si rivelasse insufficiente rispetto alle previsioni di fine 2011
04|16 DICEMBRE
Il 16 dicembre si arriverà all'ultimo adempimento, il più complicato, con il doppio conguaglio per calcolare e pagare il saldo 2012. Tutta l'imposta andrà ricalcolata, anche in base alle eventuali differenze di base imponibile o di aliquota registrate nel corso dell'anno, e dal totale andrà sottratto l'acconto

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