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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2012 alle ore 07:04.
A meno di un mese dalla scadenza per il pagamento del saldo dell’Imu sono ancora molti i dubbi e le domande da parte di contribuenti e professionisti. Ecco intanto cinque delle domande più comuni.
1) Per l’abitazione principale deve essere presentata la dichiarazione Imu?
La risposta giusta è “quasi mai”. La dichiarazione, infatti, di solito non va presentata, ma ci sono due eccezioni importanti: primo, tutti i casi in cui marito e moglie hanno la residenza in case diverse situate nello stesso Comune; secondo, tutti i casi in cui il Comune, con il proprio regolamento, ha assimilato alla prima casa l’abitazione degli anziani o disabili ricoverati in modo permanente, o la casa dei residenti all’estero iscritti all’Aire.
2) Come si fa a dividere il saldo dell’Imu tra quota statale e quota comunale?
E’ un problema che si pone per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale (e fattispecie affini) e dai fabbricati rurali strumentali. In pratica, mentre per l’acconto bastava dividere in due l’importo, per il saldo bisogna fare in modo che lo Stato abbia una quota fissa, calcolata con l’aliquota dello 0,38% su base annua, cioè lo 0,19% per il saldo. Al Comune va tutto il resto. Quindi, se l’aliquota decisa dal Comune è superiore a 0,76%, al Comune va un po’ più di metà; se invece, è inferiore, al Comune va meno della metà del saldo.
3) Cosa succede se nel corso dell’anno ho cambiato residenza, trasferendomi da un’abitazione a un’altra?
Il concetto di abitazione principale richiede sia la dimora che la residenza anagrafica. Di conseguenza, dal giorno in cui ho trasferito la residenza non potrò più considerare il mio immobile come prima casa e dovrò pagare con l’aliquota comunale ordinaria. Ogni frazione di mese di almeno 15 giorni, conta come mese intero.
4) Come va compilata la casella “rateazione” nel modello F24 per il pagamento dell’Imu?
Per l’acconto questa casella aveva creato non pochi problemi, soprattutto per quei contribuenti che avevano scelto di spezzare in due tranche l’acconto sulla prima casa. Nel saldo, invece, va scritto sempre “0101” nella casella rateazione.
5) Cosa succede se con il saldo Imu vado a credito, cioè risulta che ho già pagato in acconto più di quanto dovuto per tutto l’anno?
Con un’istanza a un qualsiasi sportello dell’agenzia delle Entrate posso correggere i codici tributi indicati a giugno, così da far “confluire” il gettito al destinatario giusto. Dopodiché, se restano delle somme effettivamente a credito, dovrò verificare la procedura prevista dal Comune per il rimborso o la compensazione con gli altri tributi locali. Ad oggi non esiste, invece, una procedura per i rimborsi dallo Stato.
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