Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2012 alle ore 06:41.

My24


I risultati del redditest devono essere distinti dall'attività di accertamento vera e propria che l'amministrazione può svolgere sulla base del cosiddetto "sintetico puro" e del redditometro.
Il redditest, in sostanza, rappresenta una sorta di "impulso" affinché il contribuente dichiari un reddito in linea con la sua capacità di spesa. Lo strumento agisce, quindi, più su un piano psicologico che sostanziale. Si deve pensare, peraltro, che il software darà un responso circa la "coerenza" delle spese effettuate dalla famiglia rispetto al reddito dichiarato dalla stessa, ma l'accertamento non può certo essere svolto nei confronti della famiglia: bisognerebbe cambiare la Costituzione affinché ciò risulti possibile. In altri termini, l'accertamento riguarda sempre e comunque il singolo contribuente.
Considerando quindi le possibilità di accertamento (successive) legate al redditest, occorre rilevare che quest'ultimo risulta funzionale, in primo luogo, rispetto all'accertamento sintetico cosiddetto "puro". Si tratta della possibilità che l'amministrazione ha di effettuare – in relazione ai periodi d'imposta 2009 e successivi – la rettifica del reddito complessivo delle persone fisiche sulla base delle spese effettive sostenute dalle stesse. Si tratta di un principio su cui si è sempre basato il "sintetico", cioè quello di ricostruire la ricchezza imponibile del soggetto attraverso gli atti dispositivi (le spese) della ricchezza medesima. Tuttavia, questo principio è stato utilizzato pochissimo in passato perché l'amministrazione non disponeva degli strumenti necessari per identificare gran parte delle spese sostenute dal contribuente. Si è quindi preferito utilizzare uno strumento standard e alquanto grezzo come quello del vecchio redditometro, basato sulla disponibilità di determinati beni e servizi (immobili, autovetture, eccetera).
Oggi, invece, l'agenzia è in grado di conoscere – attraverso le proprie banche dati – gran parte delle spese sostenute dai cittadini, considerando ulteriormente le informazioni che possono giungere dalle varie comunicazioni richieste ai contribuenti e agli intermediari, come quelle dello spesometro e dei beni utilizzati dai soci. Di conseguenza, la principale forma di accertamento che, in qualche modo, risulta lo sbocco del redditest, sarà quella del sintetico puro, basato sulle spese effettive sostenute dal contribuente e rintracciate dall'amministrazione finanziaria.
Tuttavia, va rilevato che prima di procedere all'accertamento, l'agenzia deve assolvere due obblighi stabiliti dalla legge: deve convocare il contribuente a fornire ulteriori dati e notizie, rispetto a quelli già in possesso dell'amministrazione, e poi, se l'ufficio riterrà di proseguire l'indagine verso quel contribuente, dovrà convocarlo al contraddittorio da accertamento con adesione. Soltanto nel caso in cui nel contraddittorio non si giungerà a un accordo, l'agenzia potrà emettere l'atto di accertamento.
Accanto all'accertamento sintetico puro, vi è poi il redditometro che, però, relativamente ai periodi d'imposta dal 2009 in poi, risulta una forma di rettifica secondaria rispetto allo stesso sintetico puro (diversamente, quindi, da quanto accadeva in passato).
Il redditometro, tuttavia, non è ancora noto in quanto deve essere emanato con apposito decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze. Da quanto si sa, si baserà comunque sulle stesse voci di spesa che rilevano ai fini del redditest. Nell'audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, il direttore dell'agenzia Attilio Befera ha dichiarato che il redditometro sarà incentrato prevalentemente sulle spese già presenti in anagrafe tributaria, su quelle stimate il cui importo è ottenuto applicando una valorizzazione a dati certi e, in via residuale, sulla spesa media Istat. Si tratta di valori in gran parte figurativi, che però – almeno nelle intenzioni – dovrebbero essere ancorati il più possibile a dati certi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le caratteristiche
100
Voci di spesa
Il nuovo redditometro, prenderà in considerazione cento voci che includono spese e patrimoni
7
Categorie
I cento indicatori sono suddivisi in sette grandi categorie: abitazioni, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi previdenziali, istruzione, attività sportive e tempo libero, investimenti immobiliari e mobiliari, altre spese significative
5
Aree geografiche
L'elaborazione tiene conto delle variabili geografiche di cinque aree: Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud, Isole
11
Nuclei familiari
Vengono presi in considerazione undici tipologie di nuclei familiari, che vanno dai giovani single con meno di 35 anni ai nuclei con un solo genitore
20%
Tolleranza
Lo scostamento massimo ammesso tra il reddito riscostruito e quello dichiarato è del 20 per cento. Al di sopra di tale valore, l'amministrazione finanziaria potrà procedere all'accertamento
4
Anni
Per il contribuente sarà fondamentale mantenere per quattro anni scontrini ed estratti conto (il tempo a disposizione del fisco per contestare il reddito dichiarato)

Shopping24

Dai nostri archivi