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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 18:31.
"Sono provata dalla prova", dice Chiara (nome di fantasia), 45 anni, facendo un gioco di parole. È appena uscita dalla scuola romana in cui ha sostenuto l'esame scritto del concorsone riservato agli aspiranti insegnanti della primaria. Due ore e mezza per rispondere a quattro quesiti aperti, "che non riguardavano i programmi citati nel bando di concorso", sottolinea.
Il bando, in effetti, citava materie come la psicologia dell'età evolutiva, la psicologia dell'apprendimento, i principi di igiene scolastica o i metodi per le attività di insegnamento. "Invece – racconta Chiara – i quesiti riguardavano l'eterogeneità nelle classi, il rapporto alunno-insegnante e l'orientamento. Prepararsi seguendo le indicazioni del ministero non avrebbe avuto alcuna utilità. Io, per fortuna, ho risposto basandomi soprattutto sulla mia esperienza diretta". Chiara, infatti, insegna da 15 anni in una scuola privata. "In questi anni ho capito che molte teorie restano sulla carta, mentre la vita in classe è ben diversa". Chi invece non ha esperienza alle spalle ha puntato sulle nozioni studiate sui libri. "Io insegno – sottolinea Chiara – e non ho avuto molto tempo per studiare, ma accanto a me c'erano diverse persone disoccupate, che di certo hanno avuto più tempo da dedicare alla preparazione teorica".
Alcune di queste non hanno mai messo piede in una classe di bambini. "Eravamo più di 200 candidate – racconta Chiara -, alcune giovani, altre sui 50 anni. C'era anche qualche donna incinta. Non ho visto nemmeno un uomo". A non convincere Chiara è stata la scarsità di informazioni e di organizzazione: "Ci hanno detto che non era possibile effettuare correzioni alla prova scritta, mentre in altre sessioni sono state permesse. Poi ci volevano vietare l'uso del dizionario monolingue per la prova di inglese, ma abbiamo protestato, visto che è previsto dal bando". La prova di inglese è stata abbordabile, anche se il livello richiesto era abbastanza elevato: "Bisognava sintetizzare un testo in 60-90 parole, e poi svolgere un esercizio. Il livello richiesto è B2. E' un livello elevato, se si pensa che quello successivo è richiesto per insegnare inglese nei licei".
Secondo Chiara "la commissione non era ben organizzata, molto probabilmente perché non sono arrivate istruzioni chiare dal ministero. Per esempio, non è stata sorteggiata la lettera da cui si partirà per gli esami orali, mentre in altre scuole il sorteggio è già avvenuto". Sull'orale, quindi, tutto tace. "Non sappiamo quando inizieranno le prove – dice Chiara - . Dipendenderà da quanto tempo servirà alla commissione per correggere i compiti scritti". E intanto? "Intanto continuo a fare il mio lavoro, quello che svolgo da 15 anni. Insegno. Anche se per farlo in maniera stabile devo sostenere un concorso".
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