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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2013 alle ore 19:30.

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Una certificazione di qualità, per ora su base volontaria, dei tecnici per la ricostruzione e l'analisi degli incidenti stradali. Per arrivare a un vero e proprio ‘patentino' rilasciato dal ministero per essere ammessi tra i consulenti tecnici d'ufficio (Ctu) dei magistrati, a prescindere dall'iscrizione o meno a un albo.

Infatti, la ricostruzione degli incidenti stradali è una materia molto specialistica, che è nata in tempi recenti e necessita di una professionalità dedicata. Per questo, s'inquadra in modo indipendente dagli Ordini professionali.

L'Uni ha in progetto di due norme sulla qualificazione dei tecnici, arrivati alla fase di inchiesta pubblica preliminare. Hanno già incassato il consenso da parte delle varie componenti interne.

Le due norme, la UNI 11472 sui rilievi e la UNI 11294 sulla qualifica dei ricostruttori vanno entrambe nella direzione di migliorare l'analisi dell'incidente, sia a fini giudiziari sia a fini del miglioramento della sicurezza stradale. Da una parte si vuole migliorare la qualità dei dati raccolti nella immediatezza dell'incidente dalla polizia, dati che servono poi per ricostruirne la dinamica, dall'altra si vuole migliorare le competenze di chi questi dati poi li esamina, ovvero i tecnici ricostruttori.

Così si completerà il quadro di riferimento dell'infortunistica stradale, uniformandolo.

L'obiettivo è districare la giungla delle diverse metodologie di rilevazioni, che poi alimenta controversie e speculazioni, sulla pelle dei consumatori, degli automobilisti, e dei parenti delle vittime della strada.

E' nata proprio dal mondo delle professioni regolamentate e dalle associazioni dei familiari delle vittime della strada la spinta a una revisione della norma: "È attraverso l'esame dei rilievi – si legge nella Uni 11472 - che si possono accertare le cause che hanno prodotto un incidente, risalire ai comportamenti dei protagonisti, stabilire se, e in quale misura, questi siano stati causa (o concausa) dell'evento. È importante per chi effettua i rilievi raccogliere, nella maniera più accurata e completa possibile, gli elementi utili alla ricostruzione della dinamica dell'evento. La presente norma illustra le fasi e le operazioni necessarie per l'esecuzione del rilievo attraverso modalità che garantiscano l'acquisizione di tutti gli elementi da utilizzare nella successiva ricostruzione di incidenti stradali".

La maggiore novità introdotta dalla Uni 11472 stabilisce che, per una corretta riproduzione della dinamica del sinistro, i rilievi dovranno riferirsi alla segnaletica stradale esistente e non ai precedenti e tradizionali capisaldi, come edifici, alberi o altri manufatti stradali, partendo dalla posizione dei veicoli incidentati rispetto alla segnaletica orizzontale.

Il progetto di norma attualmente in inchiesta pubblica preliminare fornirà una garanzia in più stabilendo i requisiti che devono avere i tecnici professionisti che effettuano i rilevamenti.

Ora, ha spiegato al Sole 24 Ore Dario Vangi, il punto di riferimento del settore che ha contribuito alla nuova proposta, che sarà presentata a breve "inizia un processo di revisione della norma per adeguarsi ai criteri di qualifica di questi professionisti, in base al quadro europeo delle qualifiche sull'apprendimento permanente che specifica a quale livello devono essere possedute le varie competenze, in base alla classificazione europea di conoscenza, abilità, competenza".

Con Evu Italia e Asais l'Uni sta ora organizzando un percorso di certificazione di "qualità" su base volontaria: dovrebbe dare garanzia delle qualità della prestazioni di un tecnico inserito in un processo di aggiornamento e formazione professionale permanente, previsto appunto e reso obbligatorio dalla nuova norma. Si tratta di una tutela in più nei confronti dei consumatori anche se non preclude l'accesso ai tecnici non certificati agli elenchi dei ctu dei tribunali. "Tuttavia – ha spiegato Vangi – con successive circolari si farà in modo di incidere sulla formazione degli elenchi". Dà la garanzia che un tecnico professionale è inserito in un processo di formazione che ne garantisce le prestazioni.

Il passo successivo sarà una sorta di patentino che i tecnici iscritti agli elenchi dei ctu potranno ottenere dopo aver sostenuto un esame obbligatorio davanti ad una commissione ministeriale: un po' sulla scia di quanto avviene agli ingegneri per ottenere l'abilitazione a rilasciare la certificazione energetica.

Il ministero ha dimostrato interesse, ha detto Vangi: un decreto ministeriale dovrebbe inserire la novità dell'obbligo del patentino. Ma la strada è in salita.
Intanto l'inchiesta pubblica preliminare terminerà il 28 marzo 2013, data entro la quale è possibile inviare commenti e segnalare il proprio interesse a partecipare ai lavori normativi attraverso le specifiche pagine web sul sito Uni.

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