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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2013 alle ore 15:35.

Con sentenza definitiva è stato riconosciuto un indennizzo, con inabilità lavorativa pari al 15%, a un bancario per accertata tecnopatia causata da «overuse» (uso eccessivo) del mouse del computer. Nei giorni scorsi, infatti, avendo l'Inail deciso di non interporre ricorso in Cassazione, è divenuta definitiva la sentenza della Corte d'Appello di L'Aquila del 14 febbraio scorso.
I giudici, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Pescara, hanno riconosciuto a un lavoratore di 53 anni, dipendente della Caripe dal 1983, impiegato come addetto alla «movimentazione titoli», la «sindrome pronatoria» dell'arto superiore destro causata da «overuse» da mouse del computer. La consulenza tecnica d'ufficio in primo grado (in secondo grado non è stata rinnovata), infatti, aveva ricondotto l'insorgenza della malattia all'esercizio della sua abituale attività lavorativa. In particolare il funzionario utilizzava il mouse tutti i giorni dalle 8,15 fino alle 17/18, ora di chiusura della Borsa.
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