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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2013 alle ore 14:31.

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ROMA - Pagamenti delle somme iscritte a ruolo fino a 10 anni e mancati versamenti che passano da 2 a 8 rate prima di far decadere dal benefico della dilazione. Non solo. Dal 30 settembre prossimo addio all'aggio, il balzello che faceva lievitare i costi della cartella esattoriale e, come anticipato ieri, su queste pagine, arriva da subito lo stop alle espropriazioni immobiliari da parte dell'agente della riscossione sulla prima casa.

La revisione dei poteri di Equitalia va oltre le iniziali ipotesi circolate e anticipate su queste pagine (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), e dopo una mattinata di intense trattative tra il presidente dalla Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, e i tecnici del ministro dell'Economia, nel testo finale del "decreto del fare" vengono recepiti tutti gli impegni chiesti al Governo proprio dalla commissione Finanze di Montecitorio con la risoluzione approvata da tutte le forze politiche il 21 maggio scorso.

Tra le novità dell'ultima ora spicca soprattutto l'allungamento dei tempi per saldare a rate i debiti con lo Stato. Dalle attuali 72 rate si passa a 120, il che vuol dire che il contribuente in difficoltà economica potrà chiedere a Equitalia di chiudere i propri conti in 10 anni. Non solo. Sui pagamenti a rate sarà anche più difficile decadere dal beneficio. Oggi Equitalia può annullare la dilazione e richiedere il pagamento del debito in unica soluzione se il cittadino o l'impresa non versa due rate consecutive. Con la norma approvata ieri nel corso del Consiglio dei ministri i mancati pagamenti per far scattare la perdita della rateizzazione salgono a 8 (l'ipotesi circolata inizialmente era fissata a 5) e dovranno essere considerati all'interno dell'intero piano di pagamento dilazionato.
Altra novità di rilievo è la riduzione dei costi che oggi gravano sui contribuenti per le somme iscritte a ruolo. Dal 30 settembre prossimo, salvo ulteriori modifiche dell'ultima ora, dalla cartella esattoriale scomparirà l'aggio che oggi può arrivare fino all'8% delle somme iscritte a ruolo. La cartella esattoriale sarà gravata solo dai costi fissi e, ovviamente, dagli interessi.

Confermato lo stop agli espropri da parte di Equitalia se l'immobile è l'unico di proprietà del debitore ed è utilizzato come abitazione principale e il debitore stesso vi risiede anagraficamente. Il concessionario della riscossione potrà comunque procedere se la prima casa del debitore rientra tra i beni di lusso che, dopo il Cdm di ieri sono stati individuati nelle ville (A/8) e nei castelli o beni storici e di pregio (A/9).
Per tutti gli altri immobili differenti dalla prima casa l'espropriazione immobiliare potrà essere esercitata solo per debiti superiori a 120mila euro (inizialmente si era ipotizzato di elevare l'attuale soglia di 20mila euro a 50mila).

Più tutele anche per gli imprenditori. Sui beni strumentali delle imprese il pignoramento potrà riguardare soltanto un quinto quando il valore degli altri beni risulta insufficiente.
E rispetto alle regole dettate dal Codice civile il pignoramento del quinto potrà interessare ditte individuali e società riguardare. Inoltre il primo incanto per la vendita di capannoni e macchinari non potrà avvenire prima di 300 giorni. E comunque la custodia dei beni resta in capo all'imprenditore.

Infine va segnalato che per il pignoramento del quinto delle pensioni e degli emolumenti, il terzo pignorato dovrà pagare entro 60 giorni e non più entro 15. Inoltre l'esattore non potrà mai più intaccare l'ultimo stipendio o rateo di pensione accreditato sul c/c bancario o postale del debitore che dovrà mantenerne la piena disponibilità.


NEL DECRETO
Più tempo per saldare i conti
I contribuenti avranno più tempo per saldare i debiti con lo Stato: dalle attuali 72 rate si passa a 120, una volta ottenuto disco verde da Equitalia. Inoltre, si perde la possibilità di dilazione del debito se si saltano otto rate, anziché le due attuali

Stop agli espropri
Equitalia non potrà più espropriare l'immobile del contribuente in debito se si tratta della sua abitazione principale e se vi risiede anagraficamente. La clausola di salvaguardia non si applica in caso di immobili di lusso: super-ville e castelli potranno essere comunque espropriati.
Sui beni strumentali delle imprese, il pignoramento potrà riguardare un quinto quando il valore degli altri beni risulta insufficiente

Pignoramento del quinto
Per il pignoramento del quinto delle pensioni e degli emolumenti, il terzo pignorato dovrà pagare entro 60 giorni e non più entro 15 e l'esattore non potrà intaccare l'ultimo stipendio o rateo di pensione accreditato sul conto corrente o postale del debitore che dovrà mantenerne la piena disponibilità

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