Voce per voce, ecco cosa cambia con il decreto sulla filiazione
Il Dlgs approvato dal Consiglio dei ministri equipara i figli legittimi a quelli naturali, con conseguenze anche sotto il profilo ereditario
di Selene Pascasi
1. Figli

(Corbis)
Niente più distinzioni tra "figli legittimi" e "figli naturali". D'ora in poi, si parlerà solo di figli. Abolita così, ogni diseguaglianza tra i bimbi, nati o meno da coppie sposate. L'introduzione di uno stato giuridico unitario per tutti i figli – voluto dalla legge n. 219/12 che ha delegato il Governo a modificare le disposizioni vigenti – ne proclama, finalmente, l'effettiva parità. Vengono, allora, rettificate tutte le previsioni che, nei Codici e in leggi specifiche, fanno espresso riferimento a "categorie" di figli. Norme che, del resto, erano in palese contrasto con i principi fondamentali della Costituzione italiana e con gli obblighi internazionali. Basti pensare che, gli articoli 3 e 30 della nostra Carta costituzionale, assicurano espressamente ai figli nati fuori dal matrimonio ogni forma di tutela giuridica e sociale. Soppressa qualsiasi discriminazione anche tra figli adottivi, se minorenni, i quali, con l'adozione, oggi non acquisiscono più lo stato di figlio "legittimo" ma di figlio "nato nel matrimonio".
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