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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2013 alle ore 06:47.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:29.

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Detraibilità o deducibilità fino al 25 o al 27% degli investimenti in denaro fatti in start up innovative dal 2013 al 2016. L'incentivo si dovrebbe applicare a vantaggio di persone fisiche e società che decidono di puntare su nuove attività imprenditoriali. Ma il condizionale finora è d'obbligo perché il bonus non è ancora operativo a oltre undici mesi dalla sua istituzione.

L'agevolazione è stata prevista dall'articolo 29 del decreto legge 179/2012 del 18 ottobre 2012, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» del giorno seguente e in vigore dal 20 ottobre. Sempre in base al Dl, entro 60 giorni dall'entrata in vigore dello stesso, cioè entro il 19 dicembre 2012, un decreto del ministro dell'Economia di concerto con quello dello Sviluppo economico avrebbe dovuto individuare le modalità di attuazione dell'incentivo. La scadenza non è stata rispettata e il provvedimento è stato messo a punto solo a giugno (si veda Il Sole 24 Ore del 7 giugno). Dopo la firma dei ministri competenti, si è dovuto attendere fino al 20 agosto, giorno in cui il decreto è stato notificato alla Commissione europea al fine di ottenere l'autorizzazione ex articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Il via libera della Commissione è atteso verso metà ottobre, fanno sapere dal ministero dello Sviluppo economico. Se tutto va bene, dunque, l'incentivo diventerà fruibile a un anno dalla sua nascita.

La norma è retroattiva, sottolineano dal Mise, e quindi saranno agevolati anche gli investimenti compiuti quest'anno prima del via libera di Bruxelles. Inoltre la misura, inizialmente prevista per il triennio 2013-2015, nel frattempo è stata estesa al 2016 dal decreto legge 76/2013 del 28 giugno.

I lunghi tempi di messa a punto sembrano dover essere imputati in buona parte al cambio di Governo, con relativo rallentamento dei processi decisionali, ma di certo mal si accordano con la definizione stessa di start up che fa venire alla mente realtà dinamiche in grado di cogliere, se non di anticipare, le tendenze del mercato e per le quali un anno rappresenta un tempo lunghissimo.

L'agevolazione consiste nella possibilità di detrarre dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche il 19% dell'importo investito nel capitale sociale di una o più start up innovative, oppure, se l'investitore è una società, di dedurre dal reddito il 20% di quanto versato nella start up. Tali percentuali crescono rispettivamente al 25 e al 27% se l'azienda prescelta sviluppa e commercializza esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico o è a vocazione sociale, cioè se si tratta di imprese che operano esclusivamente nei settori indicati dall'articolo 2, comma 1 del decreto legislativo 155/2006 (tra gli altri assistenza sociale, educazione, tutela dell'ambiente, valorizzazione del patrimonio culturale).

L'investimento detraibile non può superare l'importo, per ciascun periodo di imposta, di 500mila euro nel caso di persone fisiche e di 1,8 milioni per le società e deve essere mantenuto per almeno due anni, pena la perdita dell'agevolazione. Il conferimento di denaro può essere fatto direttamente o tramite organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società di capitali.

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