Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2013 alle ore 08:07.

Visto che le convenzioni si fatto in base a tariffe "ridotte all'osso", per molti c'è il rischio che le riparazioni vengano fatte in fretta e con ricambi di scarsa qualità (eventualità che peraltro nemmeno il sistema attuale è in grado di escludere).
In ogni caso, il pagamento avverrebbe direttamente dalla compagnia al carrozziere, anche quando questi non è convenzionato. Il danneggiato riceverebbe denaro solo nel caso in cui decidesse di non far effettuare la riparazione.

4. Sconti per chi si fa indicare il carrozziere
Il risarcimento in forma specifica (si veda il punto 3) verrebbe proposto in fase di stipula di una polizza, come accade già adesso, e poi l'assicurato deciderebbe se avvalersene davvero se capitasse un incidente in cui ha ragione. In ogni caso, accettare nella polizza la clausola di risarcimento in forma specifica darebbe diritto a uno sconto anche in questo caso fissato dal Governo: non meno dell'8%, che potrebbe diventare del 12% in aree a maggior rischio di frodi che andrebbero individuate con decreto del ministro dello Sviluppo economico.

5. Tempi più lunghi per la perizia
Nel 2012 si era stabilito che le compagnie avessero solo due giorni lavorativi di tempo per mandare un perito nel luogo e negli orari indicati dal danneggiato, per verificare i danni. Dopodichè il proprietario del veicolo poteva procedere alla riparazione. Invece, il nuovo pacchetto allunga il termine a 15 giorni non festivi.
Dunque, si dovrà aspettare di più prima di andare in officina. E, se il veicolo non è marciante, ciò significa che la compagnia vedrà aumentare i costi per risarcire il fermo tecnico (periodo per il quale l'interessato non può utilizzare il suo mezzo e spostarsi in altro modo).

6. Risarcimenti più lenti
Anche i tempi concessi alle compagnie per pagare il danno dovrebbero allungarsi con il pacchetto di novità in discussione: in caso di danni a sole cose, si passerebbe da 60 a 90 giorni. Qualora la denuncia dei danni fosse firmata da tutti i conducenti coinvolti, dagli attuali 30 si passerebbe a 45 giorni.
Il motivo di questo allungamento è la necessità di dare alle compagnie abbastanza tempo per effettuare veri accertamenti antifrode: da gennaio 2012 le compagnie sono obbligate a intraprenderne e a rendere conto dell'attività svolta in questo campo, ma finora i risultati sono stati scarsi e le assicurazioni hanno attribuito ciò proprio ai tempi stretti messi a loro disposizione.

7. Meno tempo per le denunce
Finora il Codice civile ha sempre dato due anni per denunciare un danno dopo un incidente. Non pochi ne approfittano per inventarsi richieste di risarcimento, poi difficilmente riscontrabili a distanza di tanto tempo.
Per bloccare il fenomeno, il termine verrebbe abbattuto drasticamente, a 120 giorni. Il principio generale dei due anni resterebbe solo per chi, avendo riportato lesioni personali, non può fare la denuncia entro i 120 giorni.

8. Controlli antifrode
Nel 2012 si era stabilito che le compagnie potessero rinviare il risarcimento per fare più controlli, qualora in una pratica per un incidente emergessero almeno due parametri che indicano il rischio di una frode (i parametri sono elencati nel provvedimento Isvap n. 2827 del 25 agosto 2010). I controlli supplementari avrebbero dovuto svolgersi in 30 giorni al massimo. Ora questo termine verrebbe portato a 90.
Quel che non cambia è il fatto che, scaduto il termine, se la compagnia rifiuta ancora di pagare, deve prendersi la responsabilità di formalizzare i suoi sospetti di frode, querelando il danneggiato. Questi potrà eventualmente fare causa alla compagnia solo dopo aver ricevuto le sue contestazioni o se queste non arrivano nei termini previsti.

9. Basta deleghe al carrozziere
Di frequente, il carrozziere dice "con l'assicurazione me la vedo io": al danneggiato basta firmare una cessione del credito che lui vanta verso la compagnia per il risarcimento e farsi riparare il veicolo. Questa cessione del credito verrebbe ora vietata, per evitare che il carrozziere gonfi i costi. Ma una misura di questo tipo è fortemente sospetta di limitare la libertà d'impresa, quindi potrebbe essere oggetto di un aspro contenzioso.

10. Niente più superbonus ai clienti fedeli
Negli ultimi 15 anni, molte compagnie hanno sviluppato una propria classifica interna, con classi di bonus malus agevolate ad uso interno per i clienti migliori (più fedeli e senza sinistri provocati). Questi clienti, se decidessero di cambiare compagnia, sarebbero disincentivati perché perderebbero la classe "interna", per tornare a quella riconosciuta dall'elenco ufficiale delle 18 classi (di cui la 14esima d'ingresso).
Per evitare questo fenomeno e quindi stimolare ad ogni scadenza la ricerca di polizze più convenienti da parte degli assicurati, ora verrebbero abolite le classi "interne" stabilite dalle compagnie.
In ogni caso, la prospettiva verso cui si va è quella di un ridimensionamento del peso delle classi sulla determinazione della tariffa: con il prevedibile diffondersi delle scatole nere, ognuno dovrebbe vedersi attribuire una tariffa in base allo stile di guida rilevato dall'apparecchio (ogni compagnia dovrebbe fissare i parametri rilevanti, come chilometri percorsi, tipo di strada più frequentata, guida abituale di notte, intensità di accelerazioni e frenate eccetera).

Shopping24

Dai nostri archivi