Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2014 alle ore 06:43.

My24


A soli quattro mesi dalla scadenza prevista del 1° luglio 2014, il Tesoro e l'autorità fiscale americani hanno rilasciato lo scorso 20 febbraio l'ultimo e molto atteso package normativo necessario per completare il recepimento della normativa contro l'evasione fiscale internazionale denominata Foreign Account Tax Compliance Act (Fatca).
La pubblicazione del provvedimento ha creato una certa preoccupazione negli intermediari finanziari (banche, assicurazioni, Sgr, eccetera) impegnati già da tempo nelle attività di adeguamento, in quanto i pochi mesi residuali potrebbero non essere sufficienti nel recepire quanto previsto nelle quasi 600 pagine di norme che si aggiungono al già corposo testo principale (le cosiddette Final Regulations) emanato nel 2013.
Le norme appena diffuse contengono indicazioni aggiuntive, chiarimenti e semplificazioni relative alle Final Regulations fornendo anche le linee guida operative di coordinamento tra il Fatca e le preesistenti normative affini come quelle relative alla qualificazione degli intermediari (Qualified Intermediaries) coinvolti nel processo di verifica e segnalazione dei clienti con residenza estera che rimarranno attive almeno per un periodo transitorio.
Il documento si pone pertanto l'obiettivo di declinare le regole e le semplificazioni da recepire al fine di ridurre l'impatto per gli operatori, incluse ad esempio alcune ridondanze e duplicazioni degli obblighi informativi previsti. Nel dettaglio sono stati armonizzati e resi consistenti gli adempimenti relativi a quattro aree principali: l'identificazione del beneficiario di un pagamento di fonte Usa, le modalità di applicazione delle ritenute, le informazioni da segnalare alle autorità relative ad un account Usa identificato e, infine, le definizioni utilizzate e gli esempi applicativi.
Va sottolineato, d'altro canto, il ritardo nel recepimento della normativa a livello globale. Su oltre 80 paesi che hanno manifestato l'intenzione di aderire tramite accordi bilaterali, solo 21 sono stati già sottoscritti – Italia inclusa – e solo il Regno Unito ha completato il processo di ratifica in legge locale ed emanato le relative normative di dettaglio. In Italia ad esempio, dopo la firma sul patto bilaterale dello scorso 10 gennaio, si è ancora in attesa della legge di ratifica e della emanazione del decreto ministeriale. Ritardo che potrebbe mettere gli operatori in difficoltà a meno che gli Usa non rimandino il debutto globale della disciplina Fatca (cosa che finora hanno dichiarato di non voler fare). In questo scenario caratterizzato da un processo legislativo in affanno ed una normativa intricata e complessa con un impatto operativo significativo per gli intermediari finanziari sarebbe perciò accolta con favore la previsione di almeno una sorta di grace period o di una riduzione degli adempimenti obbligatori – light compliance – per il primo periodo a far data dal 1° luglio 2014 e quindi offrendo la possibilità agli intermediari finanziari di consolidare l'adeguamento della macchina operativa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi