Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2014 alle ore 17:48.

My24

Unificare Motorizzazione e Pra? Pochi risparmi in bilancio, tante incertezze
Accorpare gli uffici sarà difficile e non è nemmeno tutto. Inoltre, i benefici sui conti pubblici non saranno evidenti. Forse è per questo che l'unificazione di Motorizzazione e Pra - nelle anticipazioni sul piano del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli - è tra le operazioni di cui meno è trapelato.

Teoricamente, un punto fermo da cui partire ci sarebbe: un comma aggiunto in extremis nell'ultima legge di stabilità, che parla di unificare gli archivi dei due enti. Ma per farlo occorre quantomeno modificare il Codice della strada o comunque fissare dei criteri direttivi. Cose che la legge di stabilità non fa, limitandosi a prevedere l'emanazione di un decreto ministeriale attuativo.

Sarà comunque difficile che si arrivi a modificare lo status giuridico di bene mobile registrato, che oggi caratterizza veicoli e rimorchi e oggi è l'unica (anche se incompleta) garanzia contro le truffe legate alle loro compravendite. Quindi, il personale del Pra che attualmente si occupa delle pratiche dovrebbe conservare l'attuale specializzazione anche nella nuova struttura accorpata. Occorrerà vedere quanto e come s'intende impiegare il restante personale, magari per ricoprire mansioni tipiche della Motorizzazione, oggi sotto organico in più di un ufficio provinciale. In alternativa, si dovrebbero chiudere alcune sedi; un'opzione delicata, perché alcune operazioni di competenza della Motorizzazione (per esempio, le revisioni dei mezzi pesanti) resteranno sempre "fisiche" e non potranno mai essere svolte virtualmente. Per questo stesso motivo, i risparmi sui costi degli immobili vanno quantificati con attenzione: le sedi del Pra sono solo uffici, la Motorizzazione ha anche piazzali e strutture tecniche.

Partita complicata anche sulle strutture informatiche. Il Pra ne ha una "interna", sviluppata dalla società collegata Aci Informatica, i cui dipendenti sono da tempo in stato di agitazione proprio in vista della possibile realizzazione dell'archivio unico. La Motorizzazione ha invece un sistema impiantato e sviluppato da aziende esterna (Hewlett Packard, Bull). Ciascuno dei due enti insiste sulla validità della propria struttura e questo è uno dei punti più delicati dell'unificazione, anche se finora è rimasto nascosto.
A fronte di queste difficoltà, ha senso che il Governo "forzi" la mano trovando una soluzione immediata? Non proprio: i costi del Pra non figurano nei conti pubblici e quindi tagliarli non fa recuperare risorse in modo evidente per lo scopo che il Governo persegue nell'immediato (cioè gli sgravi fiscali per i lavoratori che guadagnano meno di 1.500 euro al mese, annunciati dal premier Renzo per maggio).

Questo non vuol dire che benefici per i cittadini non ce ne sarebbero. I costi di gestione del Pra esistono, ma sono occulti: li paga ogni utente che richieda una pratica. Tagliarli potrebbe portare a ridurre le tariffe dei servizi. Ma, soprattutto, un archivio unico dovrebbe superare gli attuali disallineamenti fra le banche dati di Motorizzazione e Pra, che sono alla base di disguidi come le "cartelle pazze". Il risultato sarà però davvero raggiungibile solo coinvolgendo le Regioni, che sulla base dei dati dei due enti hanno a loro volta costituito proprio archivi (con i relativi costi).

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi