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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2014 alle ore 06:43.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 14:13.
MILANO - La rottamazione delle cartelle esattoriali dovrebbe trovare una nuova proroga al 30 aprile 2014 oppure al 31 maggio. L'ipotesi di un rinvio sta maturando, con un ampio consenso, in commissione Bilancio del Senato nell'ambito dell'esame (in sede deliberante) del disegno di legge (As 1322) che ha recuperato una parte delle disposizioni in materia di funzionalità di regioni ed enti locali uscite dal decreto «salva Roma bis».
Tra gli emendamenti su cui è atteso il voto martedì prossimo c'è in effetti l'equiparazione delle ingiunzioni fiscali ai titoli esecutivi emessi da Equitalia.
Si tratta di una lacuna presente nella legge di Stabilità 2014 che ha introdotto la sanatoria alla quale si era cercato di porre rimedio nell'iter di conversione del decreto lasciato poi decadere dal Governo Renzi. La rottamazione delle cartelle (di Equitalia) che hanno appunto forza di titolo esecutivo non è applicabile alle richieste di pagamento notificate ai contribuenti da altri enti della riscossione, soprattutto locali e regionali, che hanno valore di "ingiunzioni fiscali". L'emendamento presentato lo scorso mese e riproposto ieri dal vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Vittorio Fravezzi (Unione per il Trentino, Upt), chiarisce invece che la rottamazione possa trovare applicazione anche per i debiti tributari che derivano da queste ultime. Come conseguenza di questa equiparazione si pone la necessità di dare più tempo ai contribuenti destinatari di ingiunzioni fiscali di aderire alla sanatoria che altrimenti subirebbero un danno.
Da qui la contestuale previsione di uno spostamento del termine dal 31 marzo (già oggetto di una proroga rispetto all'originaria scadenza del 28 febbraio).
Intanto i numeri di adesioni alla rottamazione continua a crescere ed è prevedibile che aumenteranno nei prossimi giorni. Lo scorso 7 marzo Equitalia aveva reso noto che erano stati circa 75mila i contribuenti ad aver approfittato della procedura agevolata per un importo complessivo che sfiorava i 300 milioni di euro. Dopo circa due settimane la platea dei soggetti che hanno scelto di saldare i debiti con l'amministrazione finanziaria è arrivato a quota 100mila per una cifra che si avvicina a 400 milioni di euro.
La legge di Stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147) ha concesso la facoltà di pagare in un'unica soluzione, senza interessi di mora e interessi di ritardata iscrizione a ruolo, le cartelle e gli avvisi di accertamento esecutivi affidati entro il 31 ottobre 2013 a Equitalia. Rientrano nell'agevolazione, per esempio, le entrate erariali come Irpef e Iva e, limitatamente agli interessi di mora, anche le entrate non erariali come il bollo dell'auto e le multe per violazione al Codice della strada elevate da Comuni e Prefetture.
Lo "sconto" per chi opta per la sanatoria non è di poco conto e cresce con la durata dell'inadempimento. Per tutte le cartelle che rientrano nell'agevolazione il contribuente non dovrà pagare, infatti, gli interessi di mora che maturano dalla data di notifica della cartella in caso di mancato pagamento delle somme entro i 60 giorni previsti. Inoltre, per le cartelle emesse per conto dell'agenzia delle Entrate, e quindi riferite a entrate erariali, non si pagherà anche il tributo relativo agli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, indicati nella cartella di pagamento e nell'estratto di ruolo.
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