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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2014 alle ore 16:14.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2014 alle ore 18:29.

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Il direttore generale delle Finanze, Fabrizia LapecorellaIl direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella

«Solo la certificazione dei risultati dell'attività di contrasto all'evasione fiscale in termini di maggiori entrate strutturali ed effettivamente incassate rispetto alle previsioni potrà consentire in prospettiva di ridurre la pressione fiscale e di perseguire un sistema fiscale più equo e orientato alla crescita». Lo ha detto il direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, presentando un'indagine conoscitiva sulla fiscalità nel corso di un'audizione davanti alla commissione Finanze e Tesoro del Senato.

Al riguardo, ricorda il direttore delle Finanze, la legge di Stabilità del 2013 prevedeva l'inserimento nel documento di Economia e finanza di una valutazione relativa all'anno precedente delle maggiori entrate strutturali e effettivamente incassate derivanti dall'attività di contrasto all'evasione e la presentazione di un allegato alla nota di aggiornamento di un rapporto sui risultati derivanti da questa attività. «Di assoluto rilievo - aggiunge Lapecorella - sono le novità introdotte in tema di misurazione e monitoraggio dell'evasione fiscale nella legge delega».

«Sulla base dei dati previsionali e gestionali indicati dalle strutture dell'amministrazione finanziaria, dei relativi confronti tra essi, nonché della componente strutturale indicata nel documento di economia e finanza 2013, le maggiori entrate effettivamente incassate nel 2013, pari a 0,5 miliardi, rispetto all'anno precedente si possono considerare strutturali, ma nel rispetto dei vincoli di bilancio si é ritenuto prudenziale considerare nel decreto legge 66/2014 attualmente in fase di conversione, solo una quota pari a 0,3 miliardi quale componente strutturale non considerata nei tendenziali», ha detto il direttore generale delle Finanze.

«Le imprese italiane impiegano 269 ore l'anno per assolvere gli obblighi fiscali contro le 207 della Germania e 15 adempimenti all'anno contro i 9 della Germania» ha poi detto Lapecorella riportando i dati contenuti ne documento che ogni anno viene pubblicato dalla Banca mondiale e Pricewaterhouse coopers. Tra i grandi paesi Ue l'Italia, ha detto «pone sulle proprie imprese il carico maggiore in termini di compliance».

La nota integrativa dello stato di previsione delle entrate per l'anno finanziario 2014 prevede 285 misure agevolative, 22 in più rispetto all'anno precedente, per un importo agevolato complessivo di circa 152 miliardi. Lo ha ricordato il direttore generale delle Finanze Fabrizia Pecorella nel corso di un'audizione davanti alla commissione Finanze del Senato. Gli sconti effettivamente introdotti nel 2014 sono stati 14 per un ammontare di 220 milioni.

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