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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 19:27.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2014 alle ore 21:04.

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Arriva nel 2015 il 730 precompilato, uno dei cavalli di battaglia del premier Matteo Renzi. Il Consiglio dei ministri, riunito nel pomeriggio, ha dato il via libera definitivo al Dlgs semplificazioni, uno dei decreti attuativi della delega fiscale approvata dal Parlamento lo scorso marzo. Disco verde di Palazzo Chigi a un ulteriore corposo pacchetto di provvedimenti, dalla legge di delegazione europea 2014 a un Dlgs che riordina la disciplina della difesa d’ufficio, da un decreto che attua la direttiva comunitaria in materia di utilizzo di opere orfane fino a tre regolamenti: le nuove procedure per l’utilizzo dell’8 per mille Irpef devoluta alla gestione statale; l’adeguamento del regolamento anagrafico della popolazione residente; l’adeguamento dell’ordinamento in materia di stato civile al riconoscimento dei figli naturali sancito dalla legge 219/2012. Dichiarato infine lo stato d’emergenza per le alluvioni che hanno colpito il mese scorso Genova e le province di Parma e Piacenza nonché per le avversità eccezionali che hanno interessato la Lombardia la scorsa estate.

Dichiarazione precompilata per 30 milioni di cittadini
Il Dlgs semplificazioni era sicuramente il provvedimento più atteso. Costretto a un doppio passaggio parlamentare che ne ha ritardato il varo, il decreto concretizza quella che il governo considera una rivoluzione nel rapporto tra fisco e cittadini: il 730 precompilato, che per quasi 30 milioni di italiani, dipendenti e pensionati, dovrebbe andare in porto già dal 2015. Con una serie di paletti e di distinguo: secondo le stime dell’agenzia delle Entrate il debutto delle nuove dichiarazioni avrà bisogno di un rodaggio di almeno due anni per essere completo di tutti i dati. L’anno prossimo, in sostanza, il 72% dei modelli sarà da integrare con altri dati, nel 2016 il 45,2 per cento. La colpa è della mancanza dei dati sulle spese sanitarie detraibili, che Asl e farmacie saranno tenute a comunicare alle Entrate soltanto dal 2016 grazie alla tessera sanitaria. Non è un caso che i professionisti del fisco, commercialisti in testa, temano di dover pagare di tasca propria i costi dell’annunciata semplificazione. A lanciare l’allarme è stato ieri in audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Gerardo Longobardi, che contesta la norma per cui in caso di visto di non conformità il commercialista è tenuto a pagare le sanzioni, le maggiori imposte e i relativi interessi.

I 730 on line entro il 15 aprile
Soltanto in primavera, comunque, si scopriranno le carte. Le dichiarazioni precompilate saranno messe a disposizione on line entro il 15 aprile. I cittadini avranno due opzioni: accettarla così com’è oppure modificarla, rettificando i dati o aggiungendone di nuovi. Liberi di avvalersi dell’assistenza di professionisti o Caf. La scadenza per la presentazione è il 7 luglio.

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