Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2010 alle ore 08:21. L'ultima modifica è del 21 maggio 2010 alle ore 10:34.
Josè Mourinho (allenatore dell'Inter). Una terza alternativa non esiste: Inter o Real Madrid. «Solo il Real può indurmi a lasciare questa società dopo due anni stupendi. Se me ne andrò, lo farò con la consapevolezza di aver contribuito a cambiare il volto del club», rivela il tecnico portoghese in un'intervista al quotidiano sportivo Marca, la voce dei tifosi del Real. Mourinho non fa mistero di voler allenare il Madrid, anche se non chiarisce se sarà già dalla prossima stagione o più avanti. Lo dirà solo dopo finale di Champions League che si disputa proprio nella capitale spagnola, anche se i tifosi nerazzurri già tremano e si sono dati appuntamento sul web e nelle trasmissioni televisive milanesi per supplicare l'uomo di Setubal a non lasciarli. Mourinho ha un contratto con l'Inter di 10 milioni netti a stagione fino al 2012 (con una clausola rescissoria di 7,5 milioni) ai quali vanno aggiunti i bonus vittorie (scudetto ed eventualmente Champions) e i diritti di immagine. Se non si arriva ai 14 milioni oggetto di una sua battuta in conferenza stampa, ci si avvicina certamente. Mou ha vinto con il Porto due scudetti, la coppa Uefa e la Champions League; con il Chelsea due volte la Premier, due coppe di lega e la coppa d'Inghilterra; con l'Inter ad oggi due scudetti, una coppa Italia. Come allenatore numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali.
Luis van Gaal (allenatore del Bayern Monaco). Anche lui come Mourinho punta alla tripletta (campionato, coppa nazionale e Champions). Ma mentre Josè Mourinho veleggia verso Madrid (soprattutto se vincerà la coppa dalle grandi orecchie), Luis van Gaal ha fatto il percorso inverso e, dopo aver ripetuto per mesi che avrebbe lasciato il Bayern in caso di vittoria in Champions -perchè sarebbe stato difficile trovare nuovi stimoli e traguardi altrettanto prestigiosi - ora si dice pronto a restare, magari anche oltre il contratto in scadenza nel 2011, che gli garantisce più di 5 milioni di euro a stagione. Van Gaal può essere considerato il maestro di Josè Mourinho: quando il tecnico olandese fu chiamato ad allenare il Barcellona, il portoghese era un tecnico alle prime armi e gli faceva da vice. Con l'Ajax ha vinto quattro campionati, una Champions League, una coppa intercontinentale, una coppa Uefa e una Supercoppa europea; con il Barcellona due scudetti, una coppa di Spagna e una Supercoppa. È stato per un biennio anche ct della nazionale olandese.
Carlo Ancelotti (allenatore del Chelsea). Altri 10 anni al Chelsea. Dopo la conquista della storica doppietta (campionato e coppa), Carlo Ancelotti spera di firmare presto un nuovo contratto che lo trattenga a Stamford Bridge ancora a lungo. È stato lo stesso tecnico italiano, a detta del Times, ad esprimere il desiderio di prolungare il suo attuale accordo, in scadenza nel 2012, felice del successo e del clima respirato quest'anno a Londra. Prima di approdare in Premier League, pagato 6 milioni di euro a stagione, ha allenato in Italia al Parma, alla Juventus e al Milan, con il quale ha vinto uno scudetto, una coppa Italia, due Supercoppe europee, due Champions League e un mondiale per club.
Rafael Benitez (allenatore del Liverpool). Potrebbe essere il successore di Josè Mourinho sulla panchina nerazzurra, specie se non andasse in porto la mossa di avere all'Inter l'attuale ct inglese Fabio Capello. Da tempo sul mercato in cerca di una collocazione diversa rispetto ai (finanziariamente) traballanti Reds, è stato protagonista di una trattativa con la Juventus, poi fallita. Ha un contratto che gli garantisce 4 milioni di sterline a stagione (circa 4,6 milioni di euro). Ha vinto due scudetti e una coppa Uefa con il Valencia, una coppa d'Inghilterra, una Supercoppa e una Champions League con il Liverpool.
Fabio Capello (allenatore della nazionale inglese). Per stessa ammissione dei dirigenti dell'Inter è uno dei pochi tecnici al mondo, forse l'unico, che ha l'esperienza e l'autorevolezza per proseguire il percorso intrapreso da Mourinho. Non è ancora dato sapere, però, il suo futuro dopo i mondiali sudafricani, per i quali l'Inghilterra è fra le favorite. È un vincente per eccellenza, e lo ha dimostrato dovunque ha allenato. In Italia ha vinto quattro scudetti con il Milan, uno con la Roma e due con la Juventus, una Champions League e una Supercoppa (con il Milan), oltre a due campionati spagnoli con il Real Madrid. Ha un contratto con la federazione inglese fino al 2011, per quasi nove milioni di euro lordi a stagione.
Arsene Wenger(allenatore dell'Arsenal). Francese di Strasburgo, uomo colto e poliglotta (è laureato in ingegneria ed economia, parla francese, tedesco e inglese perfettamente), grande talent scout di campioni (Weah, Vieira e Fabregas, per parlare di giocatori di epoche diverse), è da quasi 15 anni il manager dell'Arsenal. Ha vinto un campionato e una coppa di Francia con il Monaco a fine anni '80, mentre con i Gunners ha vinto tre campionati inglesi e quattro coppe d'Inghilterra. È sotto contratto fino al 2011 con il club londinese per uno stipendio di quasi 5 milioni di euro a stagione.
Alex Ferguson (allenatore del Manchester United). Ha appena annunciato un mercato estivo all'insegna dell'austerity, dati i debiti accumulati dal Manchester di Malcolm Glazer. Il suo occhio e la sua esperienza sono però da sempre la migliore garanzia per i Red Devils. Scozzese, insignito dalla regina Elisabetta del titolo di baronetto, Ferguson è la testa del Manchester United da quasi venticinque anni (cominciò ad allenare nel 1986). Prima di entrare nella leggenda dei Red Devils ha portato alla vittoria l'Aberdeen in Scozia (tre scudetti e quattro coppe nazionali). Nella sua lunghissima esperienza inglese ha conquistato qualcosa come 11 scudetti, 5 coppe d'Inghilterra, 4 coppe di lega, 2 Champions League, una Supercoppa, un mondiale per club e perfino le vecchie Coppa delle Coppe e Intercontinentale. È l'allenatore in attività da più tempo sulla stessa panchina ed è pagato oltre 7 milioni di euro l'anno.
Josep Guardiola (allenatore del Barcellona). Ha smentito categoricamente ogni possibilità di passare all'Inter, dicendo anzi di aspettare con ansia il nuovo presidente blaugrana per firmare il rinnovo contrattuale. Ha vinto ancora la Liga spagnola, dopo il meraviglioso triplete dello scorso anno. È uscito dalla Champions in semifinale contro l'Inter di Mourinho. Il giovane Pep Guardiola (non ha ancora 40 anni) è saldamente seduto sulla panchina del club catalano, società in cui è sbocciato calcisticamente prima di passare in Italia (alla Roma e al Brescia di Mazzone). Da quando si è seduto su quella panchina, la scorsa stagione, ha semplicemente vinto tutto, compreso il premio come miglior allenatore al mondo Fifa nel 2009. Percepisce uno stipendio base decisamente inferiore ai suoi colleghi (circa 1.5 milioni a stagione), che raggiunge di fatto i quattro milioni proprio grazie alle vittorie ottenute.
Guus Hiddink (allenatore della nazionale turca). È uno dei grandi allenatori europei, girovago per professione (e forse anche per vocazione), con grande esperienza internazionale. Viene spesso contattato dai più prestigiosi club d'Europa per portare ordine e conquistare risultati (è successo lo scorso anno con il Chelsea di Abramovich), per poi cambiare rapidamente aria e passare alla squadra successiva. In trattativa anche con la Juventus di Blanc, dopo l'esperienza con la nazionale russa ha firmato per essere il prossimo allenatore della nazionale turca dal 1 agosto 2010. Ha vinto 6 campionati olandesi, quattro coppe d'Olanda e una Coppa dei campioni con il Psv Eindhoven. Ha allenato anche le nazionali d'Olanda, della Corea del Sud (portandola fino al quarto posto mondiale nel 2002) e quella dell'Australia. Come ct della Turchia percepirà uno stipendio di poco inferiore ai quattro milioni di euro.