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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2010 alle ore 12:44.
Questa volta Massimo Moratti non ha alcuna intenzione di cedere. Accusato in passato di essere stato troppo disinvolto nella gestione del calcio mercato, nella costruzione della squadra e nel pagamento dei suoi campioni, il presidente dell'Inter conferma «eterna gratitudine» per la gioia e le soddisfazioni procurate alla società nerazzurra da Josè Mourinho, anche se emergono sempre più i malumori per la fuga di Special One al Real, predisposta dal portoghese ben prima della finale della Champions League.
Il tecnico di Setubal parla già da giorni come allenatore del Madrid, viene ampiamente intervistato dai quotidiano sportivi e dalle tv spagnole, detta la campagna acquisti, credendo di avere già risolto il suo contratto con l'Inter. Eppure questa volta Moratti non ci sta: non ha intenzione di lasciar partire il suo allenatorecon una stretta di mano e una pacca sulle spalle. Vuole i 16 milioni della clausola rescissoria fissata nell'adeguamento del contratto per il portoghese al 2012, ossia un'annualità lorda dell'allenatore dopo l'aumento ottenuto alla fine dello scorso anno, quando le sirene del Real e di Florentino Perez avevano già cominciato a suonare e l'uomo di Setubal aveva detto: «Resto all'Inter al 99,9%».
A Moratti non è piaciuto minimamente lo stile con cui il portoghese ha disinvoltamente trattato con il Madrid molto prima del finale di stagione, non dimostrando un autentico attaccamento ai destini della società nerazzurra, piuttosto invece estrema - ed esclusiva - attenzione al suo futuro professionale. Non è piaciuta minimamente la scena dell'abbraccio con Materazzi all'uscita dal Santiago Bernabeu dopo la finale vinta. Un video lo documenta: Mourinho scende da una macchina per salutare e consolare un afflitto Matrix, i due piangono insieme per la commozione e poi Mou torna a bordo della macchina nera che lo accompagnava. Quella macchina era l'auto del presidente del Real Florentino Perez. Un colpo al cuore per i nerazzurri e per Moratti, proprio nel giorno della festa, nel giorno più bello.
Curioso il fatto che, dopo aver firmato il prolungamento del contratto, Mourinho definisse la clausola un patto fra «uomini onesti». Ma ora, al quotidiano spagnolo "As", dice che «si può pagare una clausola, ma io voglio un accordo. Voglio che i due club lo raggiungano». Florentino Perez aveva fatto capire che la questione riguardava solo l'allenatore e l'Inter, ma di fatto ha incaricato uno dei suoi dirigenti, Josè Angel Sanchez, di occuparsene. Il problema contrattuale di Mourinho e l'irrigidimento di Moratti rischiano di allungare i tempi e al Real Madrid preme che la questione si sblocchi il più velocemente possibile. Per il direttore tecnico dell'Inter Marco Branca, il club «non ha fretta» di chiudere la trattativa. «Di certo non cediamo sulla penale», ha aggiunto il dirigente nerazzurro. In alternativa al saldo della clausola, l'Inter potrebbe accettare soluzioni diverse ma ugualmente convenienti: l'abbuono da parte del Real delle rate rimanenti per il pagamento di Sneijder, oppure una cifra attorno ai 35 milioni di euro per Mourinho, Maicon (in cima alla lista della spesa del portoghese e ben contento di andare a Madrid) e Quaresma, che con il tecnico condivide l'agente Jorge Mendes.