House Ad
House Ad
 

Notizie USA

Bp: l'imbuto contro la marea nera funziona. «Pagheremo fino a che tutto non sarà finito»

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2010 alle ore 17:28.

La chiazza di petrolio nel Golfo del Messico si estende per un raggio di 200 miglia, circa 320 chilometri quadrati, attorno alla falla in fondo al mare da dove fuoriesce il greggio. Lo ha reso noto il comandante della Guardia costiera americana: «Non si tratta di una chiazza uniforme - ha detto l'ammiraglio Thad Allen, incaricato di coordinare le operazioni del governo, parlando all'emittente Abc - ma letteralmente di centinaia di migliaia di piccole chiazze». Quella che stiamo combattendo - ha aggiunto - è una guerra insidiosa, perchè il petrolio «attacca quattro stati l'uno dopo l'altro, e arriva da più direzioni in funzione delle condizioni meteorologiche». I quattro stati toccati dalla marea nera sono Luisiana e, in misura minore, Mississippi, Alabama e Florida.

Intanto Tony Hayward, il numero uno della British Petroleum - la compagnia che gestiva la piattaforma affondata in mare a fine aprile - ha dichiarato stamane che "l'imbuto" messo sul pozzo riesce a recuperare gran parte del greggio che fuoriesce dal pozzo nel Golfo del Messico. «Mentre parliamo, l'imbuto raccoglie circa 10mila barili (1.600.000 litri, ndr) di petrolio al giorno», ha dichiarato Hayward alla Bbc.

Intanto si aggiorna continuamente il "conto" finale di questo disastro ambientale. Secondo gli analisti di Crédit Suisse, i cui dati sono stati pubblicati in prima pagina dal Washington Post, ammonterà a 31 miliardi di dollari, circa 25,8 miliardi di euro. Sinora, il prezzo delle operazioni di pulitura e di copertura del pozzo, si sono aggirate sui 990 milioni di dollari, con una media giornaliera che varia tra i 14 e i 30 milioni di dollari. Ma questa cifra non è nulla in confronto alla montagna di soldi che si dovranno spendere in futuro: secondo questo studio, per terminare le operazioni di pulitura del Golfo, tra mare e coste, serviranno tra gli 11 e i 17 miliardi. A questi vanno aggiunti i circa 14 miliardi necessari per risarcire i danni enormi che la marea di petrolio sta già causando all'industria della pesca e del turismo.

Intanto il grande imputato si assume le proprie responsabilità. Il gigante petrolifero Bp ha fatto sapere che procederà nel pagare risarcimenti alle vittime della marea «per tutto il tempo che sarà necessario». Rispondendo alle pressioni nazionali e internazionali e facendo fronte alle accuse dello stesso presidente americano, Barack Obama, circa i dividendi da favola che Bp si appresta a distribuire, il responsabile dei risarcimenti del gruppo, Darryl Willis, ha detto in una conferenza stampa a Orange Beach, in Alabama: «Finora non abbiano rifiutato alcuna domanda. Pagheremo fino a che tutto questo non sarà finito. Saremo presenti fino a quando la gente non tornerà alla sua vita normale».

L’articolo continua sotto

L'«esercito» che sfida la marea: i pescatori della Louisiana assunti dalla Bp per ripulire

John Wunstell faceva il pescatore di gamberi. Adesso è stato assunto dalla British Petroleum per

Il tappo raccoglie mille barili al giorno (nella foto Epa: Barack Obamae l'ammiraglio Thad Allen, coordinatore nazionale per le operazioni di contenimento)

«Il tappo di Bp raccoglie mille barili al giorno»

Il tappo di contenimento che la Bp è riuscita a piazzare sulla tubatura da cui fuoriesce il

Petrolieri cinesi in difesa delle Ipo

Il debutto non è stato certo dei più incoraggianti. Quando mercoledì Bank of China ha emesso il suo

Tags Correlati: Alabama | Allen Thad | American Broadcasting Companies | Barack Obama | Bbc | Bp | British Petroleum | Darryl Willis | Golfo del Messico | Inquinamento | Tony Hayward

 

Bp ha già pagato 46 milioni di dollari alle vittime della marea nera e ritiene che nel mese di giugno verserà altrettanto.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da