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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2010 alle ore 16:17.
I tagli alla spesa pubblica previsti dalla Finanziaria non risparmiano la Difesa che alle decurtazioni già previste per il triennio 2009-2011 aggiunge un nuovo taglio non ancora ufficializzato ma che pare andrà a pesare soprattutto sul Personale (col blocco delle retribuzioni e la riduzione di alcune indennità) e sull'Esercizio, cioè le spese di gestione e addestramento.
In una recente intervista il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha affermato di poter gestire un taglio del 10 per cento delle risorse assegnate al suo dicastero ma che i fondi per le missioni non devono essere toccati anche per garantire la sicurezza dei militari impegnati oltremare.
In realtà la sicurezza militare si costruisce innanzitutto in Italia con un efficace e realistico addestramento dei reparti oggi reso impossibile dai tagli che da anni infieriscono proprio sulla voce "Esercizio". Solo le brigate destinate a operare in Afghanistan e in misura minore in Libano effettuano oggi addestramenti di un qualche significato operativo utilizzando per lo più i fondi assegnati per la missione (sganciati dal Bilancio della Difesa) mentre il costoso addestramento al combattimento è ormai da anni relegato a pochi reparti.
Gli alpini appena partiti per Herat e i rinforzi che li raggiungeranno nelle prossime settimane si sono addestrati sulle Alpi a temperature di 30/40 gradi inferiori a quelle che incontreranno nell'estate afgana e non hanno potuto effettuare tiri con le mitragliatrici pesanti Browning e con i lanciarazzi Panzerfaust-3 perché non ci sono né proiettili calibro 12,7 millimetri né razzi. Le poche scorte disponibili sono in dotazione alla missione in Afghanistan dove i militari arrivano senza essersi addestrati a impiegare armi che potrebbero risultare decisive in caso di scontro ravvicinato con i talebani.
Marina e Aeronautica non stanno certo meglio e solo grazie alla missione umanitaria (e promozionale dell'hi-tech militare italiano) ad Haiti la nuova portaerei Cavour ha potuto lasciare gli ormeggi ai quali era relegata dalla mancanza di carburante mentre fregate e cacciatorpediniere navigano in buona parte grazie ai fondi per la missione anti-pirateria nell'Oceano Indiano. Stesso problema per i cacciabombardieri dell'Aeronautica Amx e Tornado che si alternano a Herat consentendo agli equipaggi di addestrarsi al volo operativo che in Italia il bilancio non permette più di effettuare in misura sufficiente. Infierire con i tagli sul bilancio per salvaguardare i fondi destinati alle missioni potrebbe non essere un buon affare anche perché le operazioni oltremare non sono certo esenti da ottimizzazioni e tagli che potrebbero produrre risparmi importanti senza ridurre le capacità del contingente.