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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2010 alle ore 11:07.
Berlusconi sempre più internauta con "Silvio risponde". Il Cavaliere ha dato appuntamento ai suoi fan in rete per rispondere in differita alle domande che sono state poste nei giorni scorsi tramite il web, sul sito Forzasilvio.it, network ufficiale dei sostenitori del premier. Ad annunciare l'iniziativa è lo stesso Berlusconi in un audiomessaggio . Compare alle 11 esatte la schermata di "Silvio risponde" con 5 videorisposte individuali, a Tiziana, Manuela, Diego, Gerardo e Cristina. E via un attacco a quella magistratura politicizzata che tenta di «rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale, ai «pollai della tv dove si fa diffamazione e disinformazione a vantaggio della sinistra». Su questo fronte il premier annuncia una riforma della par condicio.
Un salto «nei pollai della tv dove si fa diffamazione e disinformazione a vantaggio della sinistra», con la risposta a Diego di Brignano Gera d'Adda in provincia di Bergamo, che, augurando «tanta salute al premier», gli chiede di presentarsi in tv per illustrare i dati su quello che ha fatto il governo. Berlusconi consiglia un libro che illustra i traguardi del Governo e attacca la sinistra che «come un mantra ripete che il premier italiano controlla tutte le reti televisive, ma tutti i talk show della rete pubblica, tranne uno, sono schierati contro il Governo». E sulle reti Mediaset é «rimasto solo Emilio Fede, l'ultimo dei Mohicani, che fa il tifo per me». Attacca la legge sulla par condicio. Annuncia che «le regole sulla comunicazione pubblica in tv sono da rivedere da cima a fondo».
Parte un attacco diretto alla magistratura con la risposta a Manuela di Pianiga, che propone un test per valutare l'imparzialità dei magistrati. I giudici politicizzati, dice il premier, hanno l'obiettito «di rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale», impugnano le leggi che «non gradiscono» e «ne ottengono l'abrogazione». È la «negazione della democrazia»: per questo é in imminente «una grande riforma della giustizia».
Il Pdl non avrà una scuola di partito, ha detto il premier rispondendo alla domanda di Gerardo da Trentinara in provincia di Salerno. «Non sono così d'accordo, non ho mai mai avuto grande considerazione per i professionisti della politica che non hanno un mestiere alle spalle», ha detto il Cavaliere. «Preferisco chi viene dalla trincea del lavoro o coloro che